LORENZO FAVA
Cronaca

Il progetto pastorale dei Salesiani: "Tra i ragazzi come discepoli"

Il direttore Don Galante: "La povertà sta esplodendo nella vita dei minori, ma possiamo dare loro risposte efficaci solo con la collaborazione tra le istituzioni. Vogliamo accompagnarli nella conoscenza di sé".

Il progetto pastorale dei Salesiani: "Tra i ragazzi come discepoli"

Il progetto pastorale dei Salesiani: "Tra i ragazzi come discepoli"

La casa salesiana di Macerata presenta pubblicamente per la prima volta il progetto educativo pastorale per il quinquennio a venire. Alla Mozzi Borgetti sono intervenuti il vescovo Nazzareno Marconi, l’assessore alla Cultura Katiuscia Cassetta, don Francesco Paolo Galante, direttore salesiano, e quattro giovani professionisti cresciuti nell’oratorio - Massimo Giulianelli, Simone Riccioni, Rebecca Marconi e Serena Rapelli - che, in una tavola rotonda, hanno raccontato quanto la formazione salesiana sia stata importante, a livello valoriale, per le rispettive carriere. Il vescovo Marconi ha sottolineato l’importanza della "collaborazione tra istituzioni per favorire educazione e accoglienza nel territorio", ricordando, con una metafora biblica, che "una corda si spezza, una corda intrecciata tra tre capi no", per evidenziare come la comunità di intenti tra istituzioni sia fondamentale nell’educazione dei giovani. Katiuscia Cassetta ha menzionato l’importanza delle attività oratoriali tra cui la formazione e le scuole di danza e musica che presso i salesiani hanno trovano luogo. Il direttore don Francesco Paolo Galante ha poi presentato il progetto educativo pastorale salesiano: "Per vivere un’educazione sana c’è bisogno di coralità. Il progetto educativo - ha raccontato - è un po’ la road map che i salesiani di tutto il mondo si danno per il periodo a venire. Vogliamo dare lo strumento, con l’oratorio, del sistema preventivo, il nostro modello di educazione". Ricordando le difficoltà che i giovani di oggi vivono nella collettività, "il sistema preventivo vuole diffondere il senso di appartenenza alla realtà, l’attenzione ai poveri e l’educazione alla gratuità. Dal nostro osservatorio ci rendiamo conto che la povertà sta esplodendo nella vita dei minori, per i quali possiamo essere sentinelle, ma solo tramite la collaborazione con le istituzioni possiamo dare risposte, a loro e alle famiglie - ha sottolineato il direttore -, il criterio biblico per l’impostazione del quinquennio è quello dei discepoli di Emmaus. Vogliamo, per la città, fungere da lievito, accompagnare i ragazzi nella socializzazione e nella conoscenza di sé". L’esperienza degli scout, le attività sportive che ai salesiani vengono portate avanti, investimento sul terzo settore e naturalmente l’aspetto liturgico sono i fondamenti della scelta salesiana di mettere davanti il criterio della gratuità per i ragazzi, oltre ad una formazione sostenibile che consenta la fattibilità della missione e l’insegnamento di don Bosco.