ASTERIO TUBALDI
Cronaca

La casa di riposo riapre alle visite esterne

Stop alle norme restrittive che hanno regolato da circa tre anni l’accesso alla struttura: cerimonia e taglio simbolico del nastro

La casa di riposo riapre alle visite esterne

La casa di riposo riapre alle visite esterne

di Asterio Tubaldi

L’Oms aveva decretato circa un mese fa la fine della pandemia e ieri mattina, finalmente, la Casa di Riposo di Recanati, che conta circa una settantina di ospiti, ha recepito questa risoluzione aprendo le sue porte ai familiari dei degenti e ponendo così fine alle norme restrittive che hanno regolato da circa tre anni l’accesso esterno alla struttura. Il presidente della fondazione Ircer, Giacomo Camilletti, ha voluto immortalare questo momento significativo con una cerimonia e il taglio simbolico del nastro, come avviene nelle inaugurazioni, con a seguire un piccolo intrattenimento conviviale. Oltre agli ospiti e familiari era presente anche una rappresentanza del consiglio di amministrazione, nelle persone di Cristina Brunelli e Cristina Cantarini, il sindaco Antonio Bravi, il direttore del Distretto di Civitanova Marche, Gianni Turchetti, l’avvocato Paolo Maggini, consulente dell’Ircer, il direttore generale Mara Pierini ed infine il coordinatore medico, Attilio Frapiccini. Camilletti confessa che aspettava con ansia questo momento perché dopo tre anni "sentivamo proprio la necessità di ritornare alla normalità". Per lui e per l’intero personale era divenuto pesante e triste dover disciplinare le visite dei parenti sia per l’organizzazione degli orari che, soprattutto, per le limitazioni dei tempi. Da oggi i familiari più stretti saranno muniti di una chiave personale elettronica con la quale aprire la porta automatica dell’ingresso principale della casa di riposo che si apre in via XX Settembre. Nello stesso tempo Camilletti ha preso di nuovo contatto anche con le varie associazioni di volontariato della città, sia civili che religiose, perché si rendano disponibili, tramite i loro associati, a prestare un aiuto agli anziani. "Si tratta – dice sempre Camilletti – di piccole attività riservate ai circa venti ospiti autosufficienti, poco meno di un terzo del totale delle persone ricoverate, che possono aver bisogno magari di qualcuno che faccia loro compagnia, fare due chiacchiere, leggere un libro, giocare a carte o semplicemente fare una passeggiata e magari accompagnare l’anziano nel terrazzo, approfittando di queste giornate di sole, per un po’ di aria all’aperto. Non si chiedono grandi impegni, magari un’ora ogni tanto. La collaborazione dei volontari è diventata una vera necessità dopo che a fatica si riesce a coinvolgere giovani nell’attività del servizio civile". Una difficoltà comune a tante altre realtà associative. Nell’ultimo bando destinato al servizio civile solo un giovane ha risposto mentre una volta i quattro o cinque posti messi a bando venivano ricoperti tutti. Eppure, a fine mese questi giovani avevano comunque un riconoscimento in denaro di circa 500 euro. "Non capisco – conclude Camilletti – come mai oggi nessuno voglia impegnarsi".