GIORGIO GIANNACCINI
Cronaca

"La pista ciclabile del Potenza è una vergogna"

Scocco, vicepresidente del quartiere, denuncia lo stato: "Dopo 16 mesi dall’apertura il ponte è da sostituire e il percorso non è spianato"

"La pista ciclabile del Potenza è una vergogna"

"La pista ciclabile del Potenza è una vergogna"

"Questa è oggi la situazione della pista ciclabile del fiume Potenza, nel tratto che dal ponte della Barchetta va fino alla centrale elettrica, nel territorio di Porto Recanati. Dopo un anno e quattro mesi dalla sua apertura, il ponticello di legno che serve per attraversare il fosso è da sostituire, perché già fuori uso. Questa pista per come realizzata è una vergogna, di ciclabile ha solo il nome". Non ha peli sulla lingua e anzi si dice davvero arrabbiato Giuseppe Scocco, vicepresidente del comitato di quartiere Santa Maria in Potenza, a Porto Recanati. La sua protesta è stata pubblicata venerdì sera sui social network, anche perché da tempo il comitato di quartiere aveva espresso il proprio disappunto al Comune, e cioè non appena erano stati conclusi i lavori per la costruzione della Ciclovia del Potenza, che da Porto Recanati arriva dritta a Recanati. "Purtroppo, le tante criticità della pista ciclabile erano evidenti fin dall’inizio e credo che si sarebbe potute evitare tutto ciò – dice Scocco, da noi interpellato –. Per prima cosa il percorso non è stato spianato e livellato, quindi ci sono continue salite e discese che non rendono la Ciclovia adatta a bambini e famiglie, ma solo per chi ha bici sportive, come le mountain bike, ed è appunto allenato. Inoltre – aggiunge ancora –, il grosso dislivello fa sì che, dopo ogni pioggia, il percorso si allaghi con facilità. Allo stesso tempo, la pista è pure deturpata dalla folta vegetazione e dai canneti che crescono e invadono la parte riservata a pedoni e ciclisti". Eppure, secondo Scocco, queste problematiche si sarebbe potute evitare. "Già durante i lavori di pulizia dell’argine del fiume, si vedeva che il ponticello in legno era danneggiato e ora, non a caso, è stato chiuso – riprende il vicepresidente del comitato di Santa Maria in Potenza –. Morale della favola: sono stati 150mila euro di risorse pubbliche buttate all’aria, oltreché un’occasione d’oro non sfruttata. Ai tempi avevo segnalato la questione all’assessore ai Lavori pubblici, Lorenzo Riccetti, suggerendo di non accettare la consegna dell’opera, visto che il Comune capofila del progetto era quello di Recanati. L’amara verità, invece, è che non c’è soluzione perché quei tre chilometri di pista ciclabile andrebbero rifatti daccapo".