Un regolamento di conti a colpi di spranghe, per rivendicare il controllo dei cantieri. Sarebbe l’edilizia infatti il terreno di scontro delle due bande di egiziani, che si sono date appuntamento in via Roma nella notte tra sabato e domenica. È quanto emerso dalle indagini dei carabinieri. Sette persone, tra i 20 e i 34 anni di età, tutte residenti nei dintorni della città, sono state denunciate per rissa. L’episodio aveva sollevato forte preoccupazione tra i cittadini, allarmati dalle scene da "Arancia meccanica" riprese con i cellulari.
Quella sera, nei pressi del bar Nino una ventina di egiziani si sono affrontati con spranghe, mazze da baseball e coltelli. Quattro di questi hanno poi avuto bisogno delle cure del pronto soccorso, per fortuna senza conseguenze troppo gravi, con prognosi dai tre ai sette giorni per le lesioni riportate. Residenti e passanti, spaventati da quanto stava avvenendo in strada, hanno tempestato di chiamate il 112. In pochi minuti sul posto sono arrivate le pattuglie della Sezione Radiomobile e della Stazione di Treia, e una volante della Questura. Ma al loro arrivo, le bande si erano già allontanate. È iniziata allora l’analisi delle immagini delle telecamere, e dai controlli fatti subito sul posto è emerso che due veicoli erano stati danneggiati: erano di due giovani operai egiziani impiegati nel settore edilizio. Da questo elemento, i militari sono riusciti a risalire ai soggetti coinvolti nella rissa, connazionali impegnati anch’essi nel settore edile. I proprietari dei veicoli dovevano per forza tornare a recuperarli, e quando si sono ripresentati in via Roma sono stati identificati con le persone che erano con loro, alcuni dei quali poi hanno chiesto l’intervento del 118. Le perquisizioni effettuate alle auto hanno consentito di rinvenire mazze da baseball e un coltello a serramanico. Le successive indagini, continuate nella notte e nella giornata di domenica, hanno poi portato al rinvenimento anche di un secondo coltello, a lama fissa, e di altri bastoni e spranghe abbandonati durante la fuga. Da questi elementi, gli inquirenti hanno dedotto che lo scontro era stato premeditato e organizzato.
I carabinieri sono riusciti a risalire all’identità di sette dei partecipanti, tutti egiziani da tempo in provincia, ora denunciati per il reato di rissa. Alcuni dovranno rendere conto anche del porto abusivo di armi e oggetti atti a offendere, oltre che delle lesioni personali aggravate riportate dai feriti. Secondo le prime indagini, alla base dello scontro sarebbero questione lavorative mai risolte, in merito al controllo dei cantieri della zona: si sarebbero affrontate due imprese edili, che rivendicano ognuna il controllo dei lavori in corso in provincia. Per risolvere la questione a colpi di spranghe, i due gruppi si sarebbero dati appuntamento in via Roma. Nei confronti dei soggetti coinvolti i carabinieri, che continuano a investigare per identificare anche gli altri partecipanti, hanno chiesto alla questura misure preventive come il foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno in città, e il Dacur, il cosiddetto Daspo urbano che vieta l’accesso a zone o locali. Uno scontro simile tra egiziani si era registrato anche ad agosto ai giardini Diaz, dove era comparso anche un machete, e prima ancora, a marzo, a Mogliano.