GIANFILIPPO CENTANNI
Cronaca

La stagione del tartufo nero: "Ci sono ottimi presupposti"

L’incontro con Giuseppe Cristini, direttore dell’Accademia: "Le piogge di aprile e maggio sono state un toccasana".

La stagione del tartufo nero: "Ci sono ottimi presupposti"

La stagione del tartufo nero: "Ci sono ottimi presupposti"

"Stando a un sondaggio condotto fra i maestri cavatori – precisa Giuseppe Cristini – ci sono tutti i presupposti per un’ottima stagione tartufigena". Giuseppe Cristini, direttore dell’Accademia del tartufo nel mondo, uno dei massimi esperti del settore, ha espresso la soddisfacente previsione durante l’incontro organizzato a Cingoli per l’anteprima ufficiale della stagione del tartufo nero nelle Marche. L’iniziativa si è svolta nell’alberghiero "Varnelli" con la Regione Marche, Marche Outdoor, e l’Accademia del tartufo nel mondo. Dopo i saluti della dirigente scolastica Antonella Canova (Cristini le attribuirà l’onorificenza di "Amica dell’Accademia del tartufo"), del sindaco Michele Vittori e di Paola Marchegiani dirigente del settore Turismo della Regione Marche ("Il tartufo che abbiamo per tutto l’anno, rientra negli obiettivi generali incentrati su economia e turismo"), Cristini ha relazionato sull’importanza dell’incontro concluso da docenti e allievi con la preparazione di piatti a base del pregiato tubero.

Cristini, quali motivi confortano la proiezione verso una soddisfacente cerca?

"Le piogge invernali che poi, tra aprile e maggio, sono state un toccasana. Ora il sole stimola la piena maturazione del prodotto. Nel sottosuolo, il tartufo c’è, per un’annata gratificante al massimo: dalla metà di questo mese a fine agosto, per i circa 11 cavatori sarà bellissima, dal Montefeltro, al Maceratese, al Piceno".

Quali sono le piante che propiziano la produzione del tubero ipogeo?

"In pianura, pino, nocciolo e tiglio; oltre i 700 metri di quota, roverella e cerro; sui 1000 d’altitudine, in particolare le varie specie di pino".

Tenuto conto di quanto valgono e costano, le chiamano "pepite". Qual è il loro prezzo medio al chilo?

"L’importo dipende ovviamente dalla pezzatura, comunque siamo tra i 150 e i 200 euro".

Nel territorio maceratese, dov’è più elevata e fino a quando la cerca del nero estivo?

"Arriva sino a fine agosto, luglio alza il livello che si eleva ulteriormente, da Cingoli nella fascia preappenninica che si estende fino a Castel Sant’Angelo sul Nera. Il Maceratese è ampiamente dotato di quantità e di ogni specie del tubero noto come ‘il diamante della cucina’".

I pregi del nero estivo?

"L’eccezionale versatilità e la possibilità di conservarlo in frigo per 10-12 giorni, sotto i 2 gradi di temperatura".