"L’acqua rischia di finire in mano a società private"

Il Coordinamento marchigiano dei movimenti per l'acqua organizza un incontro per discutere del rischio che la gestione dell'acqua nelle Marche finisca in mani private. I sindaci non stanno agendo per costituire una società pubblica idonea a mantenere il servizio in mano pubblica.

"L’acqua rischia di finire in mano a società private"

"L’acqua rischia di finire in mano a società private"

Dopodomani, alle 17 nella sala Arci di via Verdi, il Coordinamento marchigiano dei movimenti per l’acqua bene comune organizza un incontro in vista della scadenza dell’attuale affidamento del Servizio idrico integrato. "Si profila il rischio concreto che la gestione dell’acqua delle comunità del maceratese possa finire sul mercato e passare in mani private – spiegano dal Coordinamento –. Da troppo tempo infatti i 46 sindaci che compongono l’assemblea dell’Ato 3 (che dovrà riunirsi il 31 gennaio, ndr), sebbene affermino a parole di voler mantenere l’acqua in mano pubblica, nei fatti non procedono risolutamente nella direzione di costituire un’unica società pubblica di gestione idonea per legge ad ottenere l’affidamento diretto di tale servizio fondamentale per il benessere dei cittadini e la prosperità delle loro comunità. Le principali cause di tale grave ritardo sono riconducibili all’ostinata volontà "trasversale" di diversi sindaci di conservare nei fatti l’attuale assetto delle proprie società multiservizi che attualmente gestiscono il servizio idrico nei rispettivi territori. Un assetto che nel contesto osimano-recanatese include persino un importante partner privato, incompatibile con l’affidamento "in house". Sebbene nessuno possa negare la complessità delle operazioni amministrative di liquidazione del privato, scissione e fusione delle attuali realtà operative del settore in modo da valorizzare al meglio l’apporto tecnologico e di competenze di ogni singola azienda locale, salvaguardando nel contempo i diritti dei lavoratori coinvolti, non si può affatto escludere che in questo contesto interferiscano soggetti mossi da secondi fini, determinati a complicare il quadro allo scopo di portare l’acqua sul mercato".