CHIARA GABRIELLI
Cronaca

L’addio a Cesare Lorenzetti "Hai lasciato il segno, non ti dimenticheremo Arrivederci comandante"

Folla al funerale del capitano di polizia locale e guardalinee in serie A

L’addio a Cesare Lorenzetti  "Hai lasciato il segno,  non ti dimenticheremo  Arrivederci comandante"

L’addio a Cesare Lorenzetti "Hai lasciato il segno, non ti dimenticheremo Arrivederci comandante"

di Chiara Gabrielli

Con la scomparsa di Cesare Lorenzetti vola via una parte di tanti maceratesi: in tantissimi hanno affollato la chiesa dell’Immacolata, ieri, gli occhi pieni di lacrime, per dire addio all’adorato ex comandante della polizia locale, morto in seguito a una breve malattia all’età di 76 anni. Stimato da tutti, era molto conosciuto per essere stato guardalinee in serie A e arbitro in serie C. Lascia la moglie Rosalia, i figli Clorinda e Jacopo, la nuora Alina, la nipote Agata Maria. Al funerale, celebrato dal parroco don Andrea Leonesi, i familiari, i colleghi della polizia locale, gli amici dell’Anffas, dell’associazione arbitri e del Vespa Club Macerata. "Siamo stati nel consiglio dell’Anffas insieme e tante volte ci siamo fermati ad affrontare i problemi – le parole di Mario Sperandini, ex presidente –. Spesso ci siamo chiesti che ne sarà di loro dopo, quando noi non ci saremo più? Cesare, sicuramente faremo tutto il possibile, come abbiamo fatto in questi 50 anni di storia. Partita da un piccolo nucleo di familiari, oggi Anffas è una realtà territoriale che dà risposte alle fasce deboli della città, a volte lottando a volte imprecando perché quel che è necessario non arriva mai, soprattutto da alcune istituzioni che dovrebbero invece partire dalle necessità e i bisogni delle fasce deboli. Cesare, sicuramente tu sei in paradiso, io chiedo a te, che ora sei fuori dai limiti umani, tutto l’aiuto necessario. Ho avuto un incontro con Anffas nazionale per il rinnovo del contratto di lavoro, non sappiamo dove sbattere la testa. Tra la richiesta e ciò che arriva dalle istituzioni, la distanza è abissale. Ma questo è il momento di guardare in alto, Cesare, chiedo a te aiuto". Tante le autorità e i rappresentanti delle istituzioni presenti, tra cui il sindaco Sandro Parcaroli, oltre agli ex sindaci Carlo Cingolani e Giorgio Meschini. "Cesare era una persona a cui non si poteva non volere bene – così Meschini –, ricordo il suo impegno nel seguire questa ragazza, ora donna (la figlia disabile Clorinda, ndr) e il suo impegno nel lavoro. Era sempre allegro, sereno, con il sorriso, la battuta facile, il senso dell’ironia. In obitorio gli ho detto ‘Non dovevi farci questo scherzo’. Ma so che ci rivedremo, prima o poi". "È stato un arbitro bravo e un bravo assistente nel massimo campionato italiano di serie A – il pensiero di Gilberto Sacchi, presidente della sezione maceratese Associazione italiana arbitri –. Ma soprattutto è stato un bravissimo associato e testimonianza ne è la presenza qui di tanti amici. Cesare ha lasciato il segno per le sue maniere, la gentilezza, l’aspetto propositivo. A nome di tutti gli arbitri, il più grande abbraccio alla famiglia. Cesare ci ha messo tutti fuorigioco".

Commoventi le parole degli amici e della famiglia: "Sei sempre nei nostri ricordi, nei nostri cuori. Hai combattuto fino alla fine con il sorriso, ti promettiamo che ci prenderemo sempre cura della tua famiglia. Ci mancherà tanto il tuo sorriso di quando vedevi la tua nipotina". "Devo ringraziare per il dono che mi è stato fatto di essere, in passato, suo vicino di casa – il ricordo di Franco Gabrielli –. Cesare era innamorato della sua famiglia, di lui mi ha sempre impressionato la profonda fede". Fuori dalla chiesa, all’uscita del feretro, il picchetto d’onore dei colleghi, commossi e addolorati. Le offerte raccolte durante il funerale saranno devolute all’Anffas.