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L’addio a Riccardo Campagnoli. Toccante ricordo del padre Duccio
È stato tumulato nella tomba di famiglia, al cimitero comunale di Recanati, Riccardo Campagnoli, figlio di Duccio (Armando) Campagnoli, ex assessore regionale dell’Emilia Romagna ed ex presidente di BolognaFiere, e Cristina De Francesco, recentemente scomparso a Milano all’età di 53 anni. Campagnoli è molto conosciuto a Recanati dove è nato nel 1952 e dove poi ha scelto, molti anni fa, di tornare per unirsi in matrimonio con Cristina. Dopo la laurea in filosofia, ha lavorato e vissuto sempre a Bologna dove ha seguito anche l’attività politica prima nel sindacato della Cgil, per poi dirigere la Fiom dell’Emilia-Romagna, e poi l’impegno in Regione.
Toccante la breve cerimonia che si è svolta davanti alla cappellina di famiglia dove sono sepolti i genitori di Campagnoli. A partecipare al loro dolore vecchi amici con i quali Duccio ha condiviso momenti della sua gioventù. In un post Duccio Campagnoli ha voluto ricordare il figlio Riccardo: "Si dice che vi è un dolore che non trova parole, e certo è questo che prova chi lo incontra e anche chi vuole stargli vicino. Nostro figlio Riccardo è stato in questi anni trascorsi, comunque tanti, e belli, 53, che ci sono stati dati, parte e pensiero essenziale della nostra vita insieme. E che proprio questo, come tanti sanno, dà il senso essenziale alla vita, e all’altra parola che deve essere usata con cura, cioè amore. Così pure, in questi giorni abbiamo anche sentito come a questo dolore privato si accompagna ancor di più la convinzione del diritto per tutti ad una vita buona, e di buoni affetti. E allora ancor più forte il bisogno di dire, anche in nome di questo tremendo dolore privato, che invece è davvero fuori e da bandire da ogni umanità, ogni colpo alla vita di ogni altro, è fuori da ogni umanità ogni violenza e distruzione di bambini, donne, uomini, padri, madri, figli. Fa bene davvero, anche e proprio quando c’è un dolore privato, che sembra ingiusto e indicibile, sentire e ancor più condividere la religione civile e pubblica che soffre e vuole respingere l’ingiustizia di ogni prepotenza e di ogni violenza che infligge dolore".