Latini: Pamela, il dubbio di più responsabili

Il caso di Pamela Mastropietro, uccisa e fatta a pezzi 5 anni fa, approda in Parlamento con la deputata Giorgia Latini che chiede maggiori strumenti di indagine per casi di particolare gravità. La famiglia di Pamela sostiene che il nigeriano condannato non fosse da solo.

Latini: Pamela,  il dubbio di più  responsabili

Latini: Pamela, il dubbio di più responsabili

Il caso di Pamela Mastropietro, la 18enne romana che si allontanò da una comunità di Corridonia, e dopo fu violentata, uccisa, fatta a pezzi con i suoi resti ritrovati in due trolley a Pollenza, nel gennaio di cinque anni fa, approda ora in Parlamento. Infatti, la deputata marchigiana della Lega, Giorgia Latini, ha presentato un’interrogazione al ministero della Giustizia e al ministero dell’Interno. Nell’atto, la parlamentare ripercorre i fatti e l’iter che ha portato alla condanna all’ergastolo del nigeriano Innocente Oseghale, perché ritenuto l’autore dell’omicidio. Tuttavia, lei sottolinea pure che "permane il dubbio che i responsabili del terribile crimine siano più di uno". Per questo motivo la Latini, nell’interrogazione, chiede ai due ministeri se "non si intenda promuovere iniziative normative volte a incrementare gli strumenti di indagine nella disponibilità dell’autorità giudiziaria per casi di particolare gravità ed efferatezza come quello richiamato in premessa, valutando altresì l’adozione di iniziative volte a rendere ulteriormente rigoroso, per tali casi, il sistema sanzionatorio". In merito all’interrogazione, è arrivato a stretto giro anche il commento da parte della famiglia di Pamela Mastropiero, con un post pubblicato sulla pagina Facebook del gruppo fondato in memoria della ragazza: "Al di là della realtà processuale, che ben sappiamo possa, a volte, non corrispondere con la realtà fattuale, c’è chi, come noi, ha il dubbio che Oseghale, quel maledetto 30 gennaio, non fosse da solo. A pensarla così sono in tanti. Davvero in tanti".