L’ennesima chiusura Edicola ai titoli di coda "Ormai Santa Lucia è un quartiere morto"

Daniela Zucconi lascia dopo 18 anni: "Qui di pomeriggio è il deserto". Residenti e colleghi: sempre aperta anche dopo la rapina del 2019. .

L’ennesima chiusura  Edicola ai titoli di coda  "Ormai Santa Lucia  è un quartiere morto"

L’ennesima chiusura Edicola ai titoli di coda "Ormai Santa Lucia è un quartiere morto"

di Chiara Gabrielli

Niente più battute con Daniela Zucconi davanti alla sua edicola in via Santa Lucia, mercoledì sarà l’ultimo giorno di attività dopo 18 anni e nel quartiere non si danno pace: "Viene meno un punto di riferimento della zona". Zucconi ne ha passate tante, una su tutte l’aggressione in casa nel 2019. "Da due anni e mezzo sto in pensione – spiega –, ho messo in vendita l’attività ma non si è visto nessuno. Nemmeno hanno chiesto informazioni. A giugno scade la licenza tabaccai e non conviene buttare più di duemila euro per un futuro che non vedo molto roseo, il quartiere di pomeriggio è deserto. Questa è una zona morta, da tre anni è blindata, ancora oggi ci sono restrizioni per gli accessi all’ospedale. Mi dispiace tantissimo chiudere, una cliente prima mi ha salutato con le lacrime agli occhi". "Siamo tutti molto dispiaciuti – le parole di Luisa Principi, della panetteria Dolce Forno, due portoni più in là –, Daniela aveva sempre una parola buona. Portare avanti un’attività richiede sacrificio, qui è aperto dagli anni ‘50, io l’ho presa 30 anni fa. Mio marito trascorre ogni notte al lavoro, io mi sveglio alle 4 e poi sto qui in negozio. Ma adoro questo mestiere, ho sia clienti di passaggio che fissi, però negli anni si è visto un calo graduale, come ovunque, del resto". "Una volta qui c’erano la macelleria e un alimentari – ricorda Alessandro Ercoli, Eclettico Hair Style sempre in via Santa Lucia –, poi il quartiere si è trasformato. I miei clienti arrivano per lo più da altre zone della città o altri paesi, non è semplice andare avanti, bisogna amare il proprio lavoro, io lo vivo come una passione e così si superano anche i momenti difficili. Dispiace che Daniela chiuda, molto. Il suo era un locale di riferimento della via".

"Siamo dispiaciuti per Daniela – le parole di Fabiola Cartechini, parrucchiera nella stessa via –, ha fatto tanti sacrifici, peccato che nessuno rilevi l’attività. Siamo rimasti in pochi qui e in giro per la città i negozi stanno chiudendo uno alla volta". Residenti e amici hanno preparato un messaggio per Daniela (la portavoce è Matilde Lucernoni): "Viene meno purtroppo un ulteriore importante servizio, fondamentale per i residenti di un quartiere periferico, nonché riferimento per coloro che quotidianamente si recano all’ospedale. Ma soprattutto viene meno la presenza cordiale e rassicurante della signora Daniela, che per 18 anni ha accolto ogni persona con un sorriso, una battuta e una buona parola, anche nei momenti difficili che l’hanno vista ennesima donna vittima di violenza, a seguito di una brutale aggressione". Ricordano che lei l’ha "affrontata con grande forza d’animo, senza chiudere il negozio neppure un giorno e senza permettere che ne venisse scalfito il proprio senso civico, continuando a segnalare alle forze dell’ordine ogni movimento sospetto intorno all’edicola". Già "battagliera responsabile del Sindacato autonomo giornalai (Snag) di Macerata, negli ultimi anni ha portato avanti con coraggio e determinazione l’attività da sola, senza cedere alle difficoltà; celebre la sua battuta ricorrente, auto-incoraggiante nelle giornate "no", cominciate male: ‘Forza, su: anche oggi ce la possiamo fare!’". A Daniela "l’augurio sincero e affettuoso di un lunghissimo e sereno pensionamento: Forza, su! Daje, Danie’!".