"Hanno avviato un cantiere, hanno tolto spazi ai parcheggi, ma nessuno ha saputo dirci che cosa stiano facendo, chi abbia autorizzato i lavori e quando finiranno. Intanto il palazzo è in condizioni sempre più precarie, e chiunque può ancora entrare quando vuole". Un gruppo di residenti di via Foscolo chiede chiarezza sulla situazione dell’edificio dell’ex Inam, in stato di abbandono da oltre venti anni. "L’ultimo affittuario è stata l’Università con la Ssis, da allora non ci sono stati più interventi di manutenzione", esordiscono Federico Gaspari, Michele Ferri, Filippo Bartolomei e Carlo Orazi.
"Lo scorso 31 ottobre, in risposta a un nostro esposto, il comando dei vigili del fuoco ha scritto a Comune e prefettura segnalando, dopo una loro verifica, che la palazzina era in evidente stato di abbandono. Evidenziando che la situazione potrebbe “subire un ulteriore decadimento, si ritiene necessario e urgente che, da parte di chi di dovere e sotto la guida di un tecnico abilitato, vengano fatte eseguire le opere di verifica e messa in sicurezza del sito’’. Il 4 novembre, quando ci fu il vento molto forte, una delle finestre faceva l’effetto vela, gonfiandosi visto che ci sono molte aperture e il vento ci soffiava dentro. Dovettero intervenire i vigili del fuoco per metterla in sicurezza con una tavola di legno provvisoria. Ma in tutto il palazzo ci sono finestre aperte che sbattono con il vento, e rischiano di cadere sotto. Il 6 novembre sono state messe delle transenne sul marciapiedi con i nastri rossi, senza alcuna indicazione. Sabato scorso le transenne sono state spostate, in alcune parti anche sui parcheggi, togliendone 12, e unite con il nastro di plastica. Non ci sono indicazioni di chi stia facendo i lavori, chi li abbia autorizzati, quanto dureranno. All’Apm non risulta nulla, ma anche una loro colonnina è rimasta dietro alle transenne, e chi vuole pagare la sosta deve sollevare il nastro rosso. Con quali rischi? Non lo sappiamo. Abbiamo provato a inviare email di posta certificata a tutti gli enti, senza avere risposte. Ma possiamo stare tranquilli? Nei primi anni Duemila si staccarono dei pezzi dal tetto, e danneggiarono le auto in sosta, da allora non è stato fatto nulla". Il palazzo intanto, sempre più danneggiato, è pieno tuttora di accessi. "Una volta ho visto un gruppo di studenti sul tetto dell’edificio – racconta uno dei residenti –, erano saliti dalle scale antincendio. E ovunque ci sono le scritte con le bombolette, segno che qualcuno è entrato e continua a entrare".