Liceo Leopardi. Appello per le iscrizioni

Il Comitato a sostegno del Liceo Leopardi di Recanati chiede alla Provincia una comunicazione ufficiale per consentire l'accettazione delle iscrizioni entro il 10 febbraio. La Provincia si era impegnata a trovare una soluzione temporanea per le classi in esubero, ma il Comitato teme che molti studenti possano scegliere altre scuole o indirizzi di studio.

Torna alla carica il Comitato a sostegno del Liceo Leopardi di Recanati chiedendo alla Provincia una "comunicazione ufficiale che consenta alla dirigente scolastica di accettare le iscrizioni, il cui termine è fissato al 10 febbraio". Il problema è sempre quello che si trascina da mesi, ma per il quale la Provincia si era già espressa decidendo che sino alla fine del corrente anno scolastico le 5 classi del Liceo classico, che non avevano trovato posto nella sede storica di Palazzo Venieri, venissero per ora ospitate nell’ex convento di Santo Stefano che è anche la sede storica del Professionale di Stato. La Provincia si era resa, poi, disponibile ad aprile, quando sarà affidato l’appalto alla ditta che dovrà provvedere ai lavori di ristrutturazione del Santo Stefano, di studiare la soluzione migliore, in base all’attività del cantiere, sia per lo stesso Bonifazi che per le cinque classi del Liceo Leopardi. Il Comitato riferisce in una nota che "la Consigliera provinciale Laura Sestili, durante l’incontro del 10 gennaio, ha invitato la dirigente Marcantonelli (Liceo Leopardi; ndr) ad accettare le iscrizioni per il prossimo anno scolastico, rassicurandola in merito alla disponibilità di una sede per le classi in esubero, ed ha anche promesso che tale rassicurazione sarebbe stata formalizzata per iscritto". Quindi è stata indetta un’altra riunione, calendarizzata per il 24 gennaio scorso, alla quale hanno partecipato, fra gli altri, anche il sindaco Antonio Bravi e i proprietari dell’immobile dell’ex Agenzia delle Entrate, soluzione questa sposata dal Comitato per ospitare le classi in esubero del Liceo di Palazzo Venieri. Non essendo, però, presente la Provincia, il Comitato domanda come possa essere "garantito il diritto allo studio se non si mette una dirigente scolastica nella condizione di accettare le iscrizioni in corso?". Si rischia, secondo il Comitato, che molti studenti ripieghino su altre scuole del territorio o, addirittura, che scelgano un altro indirizzo di studi.

ast. t