"Light for Future a Recanati: grazie a Guzzini tornano le illuminazioni sostenibili"

"Light for Future" illumina di nuovo Recanati con luci artistiche, finanziate da Regione, Dea e Comune, per sensibilizzare sulla sostenibilità ambientale.

Le luci e i colori di "Light for Future" si sono accese di nuovo da circa una settimana su alcuni tra i luoghi più caratteristici del borgo: Chiostro di Sant’Agostino, il cortile di Palazzo Venieri, l’Acquedotto Civico, la Porta San Filippo, la Multisala Sabbatini e il Convento delle Clarisse a Castelnuovo. Determinante è stato l’intervento polemico dell’ex presidente della IGuzzini Illuminazione, Adolfo Guzzini, che su queste colonne aveva esternato tutto il suo stupore sul perché queste luci fossero spente malgrado rappresentassero "un valore aggiunto per Recanati, soprattutto nel periodo estivo dove c’è un maggior afflusso turistico". Molto probabilmente un impedimento serio sulla mancata accensione di queste luci artistiche non c’era se è stato sufficiente che Guzzini sollevasse il problema perché ritornassero a funzionare regolarmente. Nel luglio del 2021 il progetto venne inaugurato con una cerimonia del presidente della Regione Francesco Acquaroli, ente che ha contribuito con un finanziamento di 50mila euro alla realizzazione del "Light for Future", altri 10mila euro dalla Dea, ditta del gruppo Astea che si occupa della distribuzione dell’energia elettrica, e tremila euro dal Comune di Recanati. L’interesse di Adolfo Guzzini nasceva dal fatto che il progetto era stato promosso dal Comune di Recanati e da iGuzzini illuminazione in collaborazione con l’Associazione Internazionale di Lighting Design Iald, l’Accademia di Belle Arti di Macerata e la Dea sotto la direzione artistica dello scenografo Giancarlo Basili. Si tratta di una illuminazione architetturale di luoghi rappresentativi di Recanati nonché della proiezione di immagini e suggestioni in grado di dialogare con le persone in un percorso luminoso e narrativo volto a sensibilizzare la collettività sul tema della sostenibilità ambientale.

Asterio Tubaldi