MARTINA DI MARCO
Cronaca

Lo sport fa vincere l’inclusione. Centro di aggregazione per giovani

Progetto biennale grazie alla sinergia tra Comune e Centro ’Don Bosco’. D’Alessandro: "Puntiamo a superare le fragilità". Pietrella: "Saranno proposti anche altri generi di attività". Associazioni protagoniste .

Lo sport fa vincere l’inclusione. Centro di aggregazione per giovani

Lo sport fa vincere l’inclusione. Centro di aggregazione per giovani

Presentato il progetto sportivo biennale "Tutti X Uno – All In" nato dalla profonda sinergia del Comune di Macerata e il Centro Sportivo Don Bosco e finalizzato alla creazione di uno spazio giovanile inclusivo per una cittadinanza attiva. "Alla base c’è la virtuosa collaborazione fra società sportive ed enti pubblici, oltre che l’essenziale finanziamento della società di Stato Sport e Salute – dice Francesca D’Alessandro, vicesindaco e assessore alle Politiche sociali -. Fare attività sportiva significa incrementare uno strumento d’inclusione sociale, superando povertà educativa e fragilità socioeconomica e includendo persone con disabilità fisiche o socio-cognitive. Il processo educativo parte in famiglia, ma prosegue con la scuola e con le stesse società sportive, capaci di trattare il benessere psicofisico anche in ottica preventiva. È compito della nostra istituzione garantire un percorso sano e di pari opportunità".

Inclusione è allora la parola d’ordine, l’abbattimento di quelle barriere sociali, economiche e psicofisiche che non permettono a tutti, ancora oggi, di praticare attività motoria. "L’inclusione è stato dall’inizio uno dei punti cruciali – spiega infatti Riccardo Pietrella, vicepresidente di EAGiovani Impresa Sociale srl e referente di progetto – abbiamo riservato un’attenzione particolare, ad esempio, alle attività per disabili grazie alla collaborazione con l’associazione dei Nuovi Amici. La volontà è quella di creare un punto di aggregazione nel Centro Sportivo Don Bosco per i giovani dai 14 ai 34 anni, dando loro la possibilità di seguire attività anche culturali (teatro, podcast, video editing); saranno poi attivati dei servizi di coaching, aiuti psicologici per la cura della persona a tutto tondo". Continua Riccardo Sacchi, assessore comunale allo Sport: "Il titolo del progetto lo sottolinea, lo sport deve essere inteso come uno sguardo che non soffra distinzioni di genere, razza, capacità economiche o fisiche". Essenziale è poi il ruolo delle associazioni. Alberto Affede, presidente di Macerata Scherma ASD, dimostra l’impegno impiegato: "Il nostro è uno sport considerato costoso o troppo selettivo, per questo ci siamo dati l’obiettivo di non lasciare che alcun ragazzo abbandoni per problemi economici. Bisogna battersi per il coinvolgimento in ogni ambito, fisico, sociale e di opportunità". Aggiunge Anna Zanconi, istruttrice di Isadora Danza ASD: "Dal 2015 diffondiamo la danza come mezzo di inclusione giovanile. È un aspetto che ci ha sempre accompagnato, è bello riuscire a indirizzarlo in un progetto comune". "Speriamo sia un modello da poter replicare. – conclude Simone Borgogna, presidente PgsS Robur -. Si lavora per il benessere dei giovani, e i giovani sono una cosa seria".