FRANCO VEROLI
Cronaca

L’ondata di caldo. Primavera a gennaio: "Danni all’agricoltura, preoccupa la siccità"

Sfiorati i venti gradi, oggi un nuovo abbassamento delle temperature. Fucili (Coldiretti): "Manca l’acqua, c’è preoccupazione tra gli orticoltori. Le precipitazioni sono ridotte, sembra di essere a luglio o agosto".

L’ondata di caldo. Primavera a gennaio: "Danni all’agricoltura, preoccupa la siccità"

L’ondata di caldo. Primavera a gennaio: "Danni all’agricoltura, preoccupa la siccità"

Diciotto/diciannove gradi di temperatura, come quelli registrati ieri, non sono propriamente la normalità a metà gennaio. Un caldo anomalo che, però, subirà già da questa sera un drastico ridimensionamento, con un calo sensibile sia delle massime che delle minime. Le previsioni servizio agrometereologico dell’Amap dicono che oggi nelle Marche il cielo sarà al più parzialmente o irregolarmente coperto sino alle ore centrali; dal pomeriggio è atteso un cospicuo incremento della nuvolosità, con piogge in propagazione e intensificazione, soprattutto dall’anconetano dal pomeriggio, che poi si concentreranno sul Maceratese. In serata sono previste nevicate serata con quota in subitaneo calo da nord fino ai 400-500 metri sull’urbinate, a quote un po’ più alte a sud (intorno ai 700 metri). Insomma, dal caldo al freddo (che aveva caratterizato anche la scorsa settimana) nell’arco di una giornata, un andamento che sembra caratterizzare questo inizio del 2024, e che rischia di avere pesanti conseguenze sulla nostra agricoltura.

"In effetti abbiamo già ricevuto diverse segnalazioni. In particolare, ci possono essere problemi per ortaggi e frutta, ma anche per le viti", sottolinea Franesco Fucili, presidente della Coldiretti i Macerata. "Il caldo anomalo di questi giorni e anche di dicembre, anche se ormai possiamo dire che le anomalie riguardano qualsiasi periodo dell’anno, ha favorito il risveglio anticipato, precoce delle gemme sulle piante da frutto e sugli ortaggi. Per questi ultimi si registra una accresciuta disponibilità che, però, rischia di non trovare mercato anche se, al momento, almeno qui nel Maceratese, l’effetto è contenuto". È poi evidente che cosa rischiano le colture con una maturazione o una fioritura precoci quando si verificano importanti sbalzi termici, magari con improvvise gelate. Ma c’è dell’altro. "Gli orticoltori sono molto preoccupati per la siccità – evidenzia Fucili –. Al momento le precipitazioni sono ridotte, manca l’acqua. E siamo a gennaio, non a luglio o agosto".

Altra situazione a forte rischio è quella della viticoltura, già in difficoltà nel 2023. "È stata un’annata difficile, visto che, in particolare a causa delle anomalie climatiche, hanno imperversato malattie come l’oidio e la peronospora. E l’andazzo di questa prima parte dell’anno rischia di complicare la situazione". L’oidio si manifesta attraverso la comparsa di macchie grigie o bianche su foglie e grappoli, che possono poi sviluppare una muffa marroncina. La peronospora, senza dubbio più grave attacca tutti gli organi verdi della pianta, principalmente le foglie, i germogli e i grappoli, causando ingenti danni se non trattata. "L’anno scorso, si sono fatti sentire in particolare i danni della peronospora, specie nelle aree collinari, dove è più difficile contrastarla, che hanno stressato fortemente le piante", spiega Leonardo Saputi, delle Cantine Saputi di Colmurano. "Una situazione rispetto alla quale la pianta, con una reazione che possiamo definire istinto di sopravvivenza, tende a germogliare precocemente, diciamo alla prima occasione che si presenta".

E le temperature al di sopra della media di questo periodo favoriscono questa possibilità. "In questi giorni abbiamo già visto germogliare le "punte" che potremmo perdere per un’improvvisa gelata, ma questo ci preoccupa relativamente. Il fatto è che proprio in questo periodo stiamo potando, stiamo selezionando il tralcio che va a frutto. Ecco se su questo si abbatte una stagione invernale anomala, allora sì che rischiamo davvero tanto". Anche perché di anomalie ne abbiamo anche in primavera: come si ricorderà, lo scorso anno ci furono gelate anche nel mese di aprile, con conseguenze pesanti.