Merce di lusso, ma tutta falsa. Condannato per ricettazione

TOLENTINO Una vera boutique del lusso con decine di borse, giacconi e pantaloni di Gucci, Prada, Woolrich e The North...

Merce di lusso, ma tutta falsa. Condannato per ricettazione

Merce di lusso, ma tutta falsa. Condannato per ricettazione

Una vera boutique del lusso con decine di borse, giacconi e pantaloni di Gucci, Prada, Woolrich e The North Face, ma tutto falso. Per questo, accusato di ricettazione e commercio di prodotti con segni falsi, è stato condannato a due anni e due mesi un 53enne senegalese, Mamadou Dioume. L’uomo, che all’epoca viveva a Tolentino, nel frattempo ha però fatto perdere le sue tracce. L’episodio per il quale è stato processato ieri era avvenuto il 15 gennaio 2020. Nel corso di un controllo nella zona industriale di Tolentino, i finanzieri della Tenenza di Camerino avevano notato l’uomo che offriva in vendita alcuni articoli. All’arrivo della pattuglia, il senegalese aveva provato a defilarsi, ma era stato raggiunto e perquisito. Così erano stati trovati i primi articoli taroccati. Altri erano stati sequestrati nella sua auto e poi, soprattutto, nella sua abitazione di Tolentino, dove in pratica Dioume aveva il magazzino della sua attività commerciale. Il senegalese aveva infatti 65 articoli tra giacconi, giubbini, pantaloni, maglioni, felpe, borse, portafogli, sciarpe marcati dalle griffe più in voga come Woolrich, Stone Island, K Way, The North Face, Blauer, Burberry, Lacoste, D Squared, Moschino, Liu Jo, Prada, Gucci e Michael Kors. Tutto il materiale era stato messo sotto sequestro e il senegalese, per altro già recidivo, era stato denunciato. Ieri mattina in tribunale a Macerata, dopo aver sentito i testimoni, si è chiuso il processo. Come chiesto dal pubblico ministero Emanuela Bruno, l’imputato è stato condannato dal giudice Domenico Potetti a due anni e due mesi di reclusione. Ora però Dioume, difeso dall’avvocato Emanuele Senesi, sostituito ieri dalla collega Silvia Vigoni, potrà fare appello contro la sentenza di primo grado per respingere le accuse mosse contro di lui.

Paola Pagnanelli