"Mia madre al pronto soccorso bloccata da tre giorni su un lettino"

Il figlio denuncia: "È in una stanza con altre 7 persone. Solo due medici in servizio, situazione inaccettabile"

"Mia madre al pronto soccorso  bloccata da tre giorni su un lettino"

"Mia madre al pronto soccorso bloccata da tre giorni su un lettino"

di Lorena Cellini

"Mia madre, 91 anni, è ricoverata in pronto soccorso da lunedì, sistemata su un lettino dentro una stanza che condivide con altre sette persone e con la privacy garantita soltanto dalle tendine. Una situazione inaccettabile e questo succede mentre leggiamo che, grazie all’ultima riforma sanitaria, sono aumentati di oltre un milione di euro i costi per i compensi dei direttori generali delle aziende sanitarie. Intanto i pazienti stanno parcheggiati nei reparti e fa rabbia vedere che le risorse pubbliche non vengono invece destinate al potenziamento del personale medico e infermieristico". Aldo Benfatto è il figlio dell’anziana e denuncia il sovraffollamento del reparto di emergenza dell’ospedale di Civitanova, mettendo nel mirino anche le scelte della Regione in merito alla politica sanitaria. "Questo pomeriggio (ieri, ndr) – racconta – ci sono una trentina di persone qui dentro, la maggioranza sistemate su delle barelle lungo i corridoi, alcune sofferenti che aspettano di essere visitate. E poi ci sono quelle che stanno ancora nella sala di attesa e che devono fare il triage per entrare. I medici in servizio sono soltanto due, devono giustamente dare priorità alle urgenze, e non possono fare i miracoli. E’ un dramma, siamo tornati indietro di cento anni, con decisioni miopi della politica, che finiscono per non tenere mai conto delle esigenze del territorio e dei pazienti, soprattutto quelli anziani, che pagano il conto dell’inefficienza". Nel pronto soccorso dell’ospedale di Civitanova si sta quasi ogni giorno in trincea e le motivazioni sono le stesse da tempo: carenza di organico e mancanza di posti letto per fare fronte alle richieste di accesso quando alle emergenze si sommano i ricoveri di pazienti molto anziani, che avrebbero bisogno di assistenza attraverso servizi domiciliari che però non vengono garantiti. E allora le famiglie si rivolgono all’ospedale per avere le cure necessarie. "Medici e infermieri fanno tutto il possibile – sottolinea Benfatto –, ma sono pochi e in giornate come questa il reparto si riempie e i malati sono costretti ad attese infinite. Ripeto, è inaccettabile".