FRANCESCO ROSSETTI
Cronaca

Neve: "Non è facile parlare di amore, la musica aiuta a farlo"

Il civitanovese venerdì al Rossini con le sue canzoni, insieme alla band, da solo in versione intima e con ’Citanò ballemo’.

Neve: "Non è facile parlare  di amore, la musica aiuta a farlo"

Neve: "Non è facile parlare di amore, la musica aiuta a farlo"

"Un concerto per salutare le cose vecchie e dare inizio alle nuove". Giovanni Neve, pseudonimo di Giovanni Morbidoni, definisce così ‘Non è facile tour’, lo spettacolo in programma venerdì (21.15) al teatro Annibal Caro di Civitanova, che prende il nome dal singolo (‘Non è facile’), scelto dal regista Vittorio Moroni per ‘L’invenzione della neve’, la pellicola presentata lo scorso settembre in occasione dell’80ª Mostra di Venezia. La serata, appuntamento del cartellone ‘Teatro di Primavera’ dell’Azienda Teatri, "raccoglierà - spiega il cantautore civitanovese, classe 1997 - i testi scritti negli ultimi quattro anni e diversi inediti, oltre ad un paio di cover".

Neve, ci dica qualcosa in più sullo spettacolo...

"Si dividerà in tre momenti: uno sarà con la band - Giona Pasquali alla batteria, Alessio Boncori e Pietro Evangelista alle chitarre e Valentina Celaschi al basso -, l’altro, più intimo ed emozionale, sarà caratterizzato da chitarra e voce e accompagnato da una base di pianoforte. Nel terzo, spazio ai ragazzi di ‘Citanò ballemo’, che ci faranno divertire con il loro sound: in apertura, con un deejay set, e nel finale, accompagnando i miei brani. In mezzo, alcune pillole di filosofia di mio fratello Paolo (docente invitato dall’università Teologica de L’Aquila)".

‘Non è facile’ è anche e soprattutto la sua canzone: cosa comunica?

"Con questo singolo, parlo dell’incapacità di dire le cose come stanno, specie quando di mezzo ci sono sentimenti forti come l’amore. Ed ecco che la musica diventa veicolo per esprimersi liberamente".

A Venezia, quali emozioni ha provato sul red carpet?

"Anche in questo caso è difficile trovare le parole. Credevo di essere in un sogno. A livello professionale, grazie al regista Vittorio Moroni, mi sono sentito subito parte del progetto e mi ha fatto molto piacere che il film abbia riscosso un alto gradimento da parte della critica".

Ora a cosa sta lavorando?

"C’è un nuovo progetto e molte canzoni sono già state scritte. Ma non roviniamo la sorpresa".

Dove nasce la sua passione per la musica?

"Sono cresciuto in un ambiente di oratorio e l’ho sempre coltivata. Da piccolo ero molto più timido, perciò vale un po’ lo stesso concetto di ‘Non è facile’: le canzoni riescono a farti comunicare al meglio. Nel tempo, il mio attaccamento a questa forma d’arte è diventato quasi morboso".