"Nido chiuso, genitori avvisati per tempo"

La decisione di spostare il nido Arcobaleno è stata comunicata in anticipo e le famiglie hanno avuto la possibilità di scegliere dove trasferire i propri figli. Il trasferimento nel nuovo hub non comporta modifiche quantitative e il servizio è stato riorganizzato in senso migliorativo.

"Nido chiuso, genitori avvisati per tempo"

"Nido chiuso, genitori avvisati per tempo"

"La decisione di spostare il nido Arcobaleno è correlata all’apertura del nuovo Centro ZeroSei di Sforzacosta, realizzato dalla Fondazione Bocelli, è stata presa nello scorso anno, opportunamente comunicata e inserita nel bando delle iscrizioni di giugno; i genitori hanno avuto, così, la possibilità di scegliere se essere spostati nei nidi comunali vicini. I genitori sono stati ascoltati in riunioni congiunte con l’assessorato, gli uffici e il personale del nido, è stata illustrata l’alternativa con tutte le potenzialità correlate, sono stati accompagnati nelle loro scelte e tutte le richieste di mobilità sono state accolte". E’ l’assessore Katiuscia Cassetta (nella foto) a rispondere, prima del passaggio in Consiglio comunale, all’interrogazione presentata da Maurizio Del Gobbo (Pd) che lamentava la chiusura del nido Arcobaleno di via Gasparri, per trasferire in bambini nella nuova struttura di Sforzacosta. Decisione che, secondo Del Gobbo, è arrivata improvvisamente, creando disagi alle famiglie. L’assessore, invece, spiega che la decisione è stata comunicata per tempo alle famiglie, a cui è stata data la possibilità di scegliere dove trasferire i propri figli. "Il nido Arcobaleno accoglieva 18 bambini, tre educatrici, un’operatrice e una cuoca e il trasferimento nel nuovo hub non comporta modifiche quantitative relative ai bambini, al personale e alla riduzione di orari - conclude Cassetta -. Tutto rimane confermato: l’hub non ha cambiato né i requisiti di accesso, né il numero dei posti nido ma ha solo previsto una riorganizzazione del servizio in senso migliorativo. Con la struttura realizzata dalla Fondazione Andrea Bocelli, il Comune può infatti offrire una struttura propria, nuova e funzionale e, da sottolineare, che la struttura che ospitava prima il nido non era di proprietà comunale e costituiva, per l’amministrazione, un costo".