Nuovi fondi per le case di riposo: "Ma le rette non vengono ridotte"

Ospiti non autosufficienti e con demenza: aumenta da 4,19 a 5,63 euro al giorno la quota della Regione "Le risorse in più vengono assorbite dai gestori, il costo mensile per gli anziani è di 1.600 euro".

Cgil, Cisl e Uil plaudono alla Regione, che ha aumentato la quota di compartecipazione del Servizio sanitario regionale a sostegno dell’assistenza erogata agli anziani non autosufficienti e con demenza ospitati nelle Residenze protette delle Marche (rispettivamente 4,19 euro e 5,63 euro in più al giorno per ogni anziano). "Un provvedimento importante che chiedevamo da tempo ma che non intacca alcune rilevanti criticità, a partire dal fatto che c’è il rischio che non riduca in alcun modo la spesa a carico degli assistiti", sottolineano. "Già oggi sugli ospiti di queste strutture – spiegano Cgil, Cisl e Uil – gravano rette ben superiori a quelle dovute in base alla normativa vigente (Dpcm sui Livelli essenziali di assistenza) che dispone la ripartizione al 50% della tariffa complessiva tra Servizio sanitario e utenti (o Comuni, se questi ultimi sono incapienti). E questo accade a causa delle "prestazioni aggiuntive" che i gestori delle strutture fatturano a parte – e indiscriminatamente – a tutti gli ospiti, mentre le norme dicono che dovrebbero essere oggetto di accordi specifici con ogni singolo utente, e dovute solo per il miglioramento del "confort alberghiero". In queste voci di costo, invece, vengono fatte rientrare anche prestazioni assistenziali (infermieristiche e socio sanitarie) già retribuite dalle Ast agli enti gestori attraverso le convenzioni". In altre parole, secondo Cgil, Cisl e Uil il provvedimento della Regione porterà ai gestori delle strutture circa 6,5 milioni di euro, senza però alcun vincolo a ridurre la quota a carico degli ospiti, che pagano una retta media mensile di quasi 1.600 euro.

"Per questo – proseguono – chiediamo che venga approvato un provvedimento urgente che elimini la possibilità dei gestori di fatturare le richiamate prestazioni aggiuntive, o che almeno introduca maggiore trasparenza nella loro commisurazione". Una questione alla quale si lega la riqualificazione dell’assistenza socio-sanitaria residenziale, che non riguarda solo gli anziani non autosufficienti, ma anche le persone con disabilità e con disturbi mentali (oltre che gli adulti e i minori fragili e con dipendenze patologiche), persone devono pagare rette importanti, il cui impatto può essere ridotto rifinanziando il Fondo di solidarietà con almeno 7 milioni di euro per il 2024. "La Regione deve definire il fabbisogno complessivo di servizi socio sanitari, non solo residenziali ma anche diurni e domiciliari, per rispondere ai problemi di oltre 17mila cittadini marchigiani in condizioni di difficoltà. Un obiettivo per raggiungere il quale serve un percorso graduale basato sulla trasparenza e sul confronto, evitando scelte unilaterali".

f. v.