Ok al bilancio, lo scontro è sulle bandiere

Tensione in Consiglio comunale sull’esposizione dei vessilli a Palazzo Sforza. Ciarapica dice no allo striscione ’Cessate il fuoco’

Ok al bilancio, lo scontro è sulle bandiere

Ok al bilancio, lo scontro è sulle bandiere

Stop alle riprese con il cellulare e anche con telecamere (quelle della stampa comprese) durante il Consiglio comunale senza l’autorizzazione del presidente, niente bandiera della pace esposta in Comune e nemmeno striscioni con la scritta ‘cessate il fuoco subito’. Una seduta consiliare all’insegna della ‘censura’ quella che si è svolta mercoledì, aperta con il richiamo al regolamento del Consiglio comunale e, nello specifico, all’articolo 77 (comma 11) in cui si dispone che le sedute non possono essere videoregistrate, pratica a cui non di rado è ricorsa l’opposizione quando voleva rimarcare con dirette on line le assenze tra i banchi degli esponenti della maggioranza.

Tensione, inoltre, durante la discussione sulla crisi Israele-Palestina. Il documento letto da Elisabetta Giorgini (Dipende da noi) conteneva un appello alla pace e al cessate il fuoco a Gaza e prevedeva l’esposizione, sul balcone di Palazzo Sforza, della bandiera arcobaleno con la scritta ‘Cessate il fuoco subito’. Prima il consigliere Piero Croia (Forza Italia) ha chiesto di emendare l’appello per stralciare la questione della bandiera, poi il presidente del Consiglio Troiani ha spiegato che il drappo della pace "non è una bandiera istituzionale" infine il sindaco Ciarapica ha detto no alla possibilità di esporre solo lo striscione - su cui l’aula aveva trovato un sostanziale accordo - con la scritta ‘cessate il fuoco’ spiegando di "non apprezzare messaggi che potevano essere strumentalizzati". Per le opposizioni "incredibile che un messaggio contro la guerra venga trasformato in un terreno divisivo". Alla fine è passata la linea pilatesca di esporre lo slogan ‘no alle guerre’. La seduta ha approvato (favorevole il centrodestra e contrarie le opposizioni) il bilancio del 2023 illustrato dall’assessore alle finanze Claudio Morresi. "Chiudiamo i conti – ha detto – con un risultato positivo di 29.138.954 euro, dal quale scaturisce una quota dell’avanzo di amministrazione di 3.556.590 euro una volta detratti accantonamenti pari a 21.299.500 euro, la quota vincolata di 3.784.440 e quella destinata agli investimenti di 498.423 euro". Tra gli accantonamenti il fondo crediti di dubbia esigibilità assorbe 18.355.000 euro "superiore – ha spiegato Morresi – di circa 130.000 euro all’importo minimo previsto dalla normativa. È stato poi confermato l’accantonamento di 2.000.000 euro per fronteggiare il rischio di soccombere nelle cause legali".

Lorena Cellini