Puliti sull’Itinerario Ricciano:: "Adesso il Comune rischia di doversi fare carico dei costi"

L'amministrazione comunale di Macerata ha deciso di sostituire il progetto del professor Mignini con quello del Centro Studi Diocesano Padre Matteo Ricci, ma la segnaletica turistica non sembra rispettare l'obiettivo. Rischio di dover coprire le spese con fondi del bilancio comunale.

Puliti sull’Itinerario Ricciano:: "Adesso il Comune rischia di doversi fare carico dei costi"

Puliti sull’Itinerario Ricciano:: "Adesso il Comune rischia di doversi fare carico dei costi"

"Nei giorni scorsi il Carlino ci ha raccontato come l’amministrazione comunale, senza garbo né riguardo, abbia deciso di giubilare il professor Filippo Mignini e il suo Itinerario Ricciano per sostituirlo con il progetto presentato dal Centro Studi Diocesano Padre Matteo Ricci", scrive Gianluca Puliti, già dirigente del Comune di Macerata. "È opportuno ricordare – prosegue – che il progetto a cui ha partecipato il professor Mignini era finanziato con i fondi europei del programma ITI per 30.500 euro. Questo progetto, però, sembrerebbe essere stato eliminato alla radice. E, infatti, le 26 targhe in cui si articolava il percorso non sono mai state installate e la relativa webapp non sembra fruibile. Una volta abbandonato il progetto e cancellato l’obiettivo, però, al Comune resta il problema di rendicontare validamente alla Regione le spese relative. Sussiste, cioè, il concreto rischio che i costi, sin qui infruttuosamente sostenuti, debbano essere coperti con fondi del bilancio comunale". Secondo Puliti, il nuovo Itinerario Ricciano, finanziato con altri fondi europei, non sembra cogliere l’obiettivo che la giunta si era data quando ha inopinatamente deciso di fare a meno del progetto di Mignini. "L’esito finale pare più orientato a valorizzare le peculiarità ecclesiali della città di Macerata, piuttosto che la connotazione religiosa di padre Matteo Ricci. In sei delle dodici targhe, infatti, il nome di Ricci non è neppure presente. Nelle altre, viene evocato quasi di sfuggita. Troppo spesso il progetto si sofferma sui luoghi della città, sovrapponendosi alla segnaletica turistica già esistente, senza costruire mai una vera relazione tra questi e padre Matteo Ricci". In verità, secondo l’ex dirigente del Comune, un’eccezione c’è. "E’ quella della targa di vicolo Ferrari, in cui il Comune, nel settembre 2020, aveva già collocato una lapide che celebra quel luogo come la casa natale di padre Matteo Ricci. Ebbene, il testo della targa del nuovo Itinerario, posta a un metro di distanza, insinua il dubbio che, invece, Matteo Ricci sarebbe nato altrove. Il povero turista ne sarà disorientato e, probabilmente, non si farà una grande opinione del Comune di Macerata che, in pochi centimetri, riesce a smentire se stesso".