"Qui un hotel lavora solo 80 o 90 giorni l’anno, servono più eventi"

L'albergatore Aldo Zeppilli sostiene che la mancanza di posti letto a Macerata non è un problema, ma bisogna creare eventi che garantiscano un afflusso costante per tutto l'anno. Per lui, la soluzione è una rete di strutture ricettive e un censimento dei posti letto nell'arco di 20-30 km.

"Qui un hotel lavora solo 80 o 90 giorni l’anno, servono più eventi"

"Qui un hotel lavora solo 80 o 90 giorni l’anno, servono più eventi"

"Di turisti ne abbiamo avuti tanti e l’albergo è stato spesso tutto pieno, specie d’estate. Con la situazione attuale, un hotel a Macerata lavora 80 o 90 giorni l’anno, non può mantenersi con così poco. Bisognerebbe lavorare 365 giorni. Non è quindi del tutto vero che non ci sono abbastanza posti letto in città, piuttosto bisogna prima creare eventi che garantiscano un afflusso costante per tutto l’anno e solo poi qualcuno penserà di investire in alberghi. Nel frattempo, le strutture ricettive del territorio possono fare rete". È il pensiero di Aldo Zeppilli, titolare dell’albergo "Le dimore del Centrale" in via Armaroli: la struttura conta otto posti letto, ma a breve saranno aperte altre camere in centro. "L’albergo riempie il ristorante e viceversa – spiega Zeppilli, che ha anche il Caffè Centrale in piazza della Libertà –. Sento spesso un dibattito sulla mancanza di posti letto, è vero solo in parte. Deve essere messa in atto una strategia per riempire la città per tutto l’anno, in modo continuativo, non solo d’estate con Musicultura, la lirica e i concerti allo Sferisterio, in modo che gli imprenditori siano spinti a investire. Penso a delle mostre o ad eventi dell’università". Zeppilli è anche vicepresidente di Federalberghi provinciale con Confcommercio. "Non bisogna aumentare il numero di strutture ricettive per ora, ma piuttosto va creato una sorta di ‘albergo allargato’, questa è una mia battaglia che voglio portare avanti. Quando ci sono eventi importanti, ci si unisce con le camere. Se ad esempio c’è un’iniziativa con 400 persone, non pensiamo che debbano dormire tutte entro un chilometro di distanza, possono stare, per dire, a Civitanova o a Tolentino, si può pensare a organizzarsi con delle navette. Tramite Federalberghi si potrebbe facilmente fare rete. Bisogna però anche procedere a un censimento dei posti letto in struttura nell’arco di 20 o 30 chilometri". La richiesta c’è. "Nel periodo invernale l’albergo si riempie durante la settimana (necessità di lavoro o legate all’ateneo), mentre d’estate nei fine settimana, che coincidono con l’opera e i concerti. Abbiamo avuto molti turisti italiani ma anche tanti dal Belgio e dall’Olanda, ad agosto molti tedeschi".

Chiara Gabrielli