Rifiuti, conto lievitato di dieci milioni di euro

Aumento significativo dei costi per gestione rifiuti urbani: Cosmari srl e Comuni dovranno sostenere maggiori oneri, con incrementi fino al 2025. La mancanza di discarica provinciale impatta sui costi. Situazioni specifiche dei Comuni variano.

Rifiuti, conto lievitato di dieci milioni di euro

Rifiuti, conto lievitato di dieci milioni di euro

I piani economico-finanziari (Pef) approvati nell’ultima seduta dell’Assemblea territoriale d‘ambito certificano il significativo aumento dell’onere da sostenere sia per il gestore, cioè la società Cosmari srl, sia per i Comuni (eccetto qualche raro caso), riferito ai costi efficienti del servizio di gestione e smaltimento dei rifiuti urbani. Nel 2023 il valore complessivo è stato di 53.949.197 euro, 42.663.861 a carico di Cosmari e 11.285.336 dei Comuni.

Quest’anno salirà a 58.725.518 euro, 4.131.321 in più (46.795.687 a carico di Cosmari e 11.929.81 dei comuni), nel 2025 crescerà fino a 63.644.784 euro, 4.919.266 in più sul 2024 (51.413.846 a carico di Cosmari e 12.230.938 dei comuni). Complessivamente, in due anni l’aumento è di quasi 10 milioni di euro (9.695.587), 8.749.985 a carico di Cosmari e 945.602 dei Comuni: tradotto in termini percentuali, mediamente l’incremento è dell’8,85% per il 2024 e dell’8,34% per il 2025. Naturalmente le situazioni a livello di singoli comuni sono poi diverse, a volte in modo anche significativo. In ogni caso, è da questa crescita che derivano gli incrementi della Tari, l’unico strumento a disposizione per finanziare integralmente i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, tassa che ogni Comune modula poi in base alla propria situazione specifica, sulla base del Pef. E questo spiega anche perché in taluni casi il peso finanziario da sostenere da parte dell’ente locale possa anche diminuire. Se si vanno a guardare le situazioni specifiche dei maggiori centri, per il biennio 2024-2025 Camerino dovrà sborsare poco meno di 62mila euro in più, Civitanova 232mila, Corridonia 933.477, Macerata 262.3304, Porto Recanati 45.802, Recanati 62.053, Tolentino 131.631. Diminuirà, invece, l’onere da sostenere nei comuni di Potenza Picena (-67.586 euro) e in quello di San Severino (-78.341 euro), anche se il valore complessivo risulta in aumento (ma la quota in crescita è solo di Cosmari srl). Sulla lievitazione dei costi del servizio ha certo inciso l’inflazione, ma l’emergenza determinata dalla mancanza di una discarica sul territorio provinciale (con conseguente trasferimento dei rifiuti altrove), ha un peso determinante.

A quanto si sa, il numero dei siti tra i quali scegliere quello dove realizzare il nuovo impianto è stato ristretto ad una trentina: molti meno di quelli individuati in precedenza, ma molti di più rispetto ai cinque che dovevano essere già stati scelti l’estate scorsa. Le procedure per ampliare il sito di Fosso Mabiglia a Cingoli vanno avanti, ma sui tempi nessuno si sbilancia: e più questi si allungano, più paghiamo, visto che portare una tonnellata di rifiuti fuori provincia ci costa più del doppio che smaltirli qui.

Franco Veroli