Scuola, sindacati contro la Regione: "Tagli a spese di personale e alunni, così si alimenta solo la confusione"

Cgil, Cisl e Uil bocciano il piano di dimensionamento: non è stato ridotto il numero di studenti per classe

Scuola, sindacati contro la Regione: "Tagli a spese di personale e alunni, così si alimenta solo la confusione"

Scuola, sindacati contro la Regione: "Tagli a spese di personale e alunni, così si alimenta solo la confusione"

"Questo dimensionamento scolastico, per come realizzato, è sbagliato. Non porta ad una riorganizzazione del sistema dell’istruzione (questo era l’obiettivo del Pnrr), non crea l’opportunità di ridurre gli alunni per classe, e si traduce in un mero taglio, a spese del personale delle scuole, degli studenti, senza proporre una programmazione efficace dell’offerta formativa". È il duro giudizio di Cgil, Cisl e Uil sulla delibera della giunta regionale inerente alla razionalizzazione della rete scolastica. Per il Maceratese, il piano prevede la fusione del Coldigioco di Apiro con l’istituto comprensivo di Cingoli; dei comprensivi Lucatelli e Don Bosco di Tolentino; dell’Itcg Antinori di Camerino con il liceo Varano; dell’Iis Bramante-Pannaggi di Macerata con l’Agraria. "La Regione – sottolineano – non ha tenuto conto delle richieste poste ai tavoli di confronto dai sindacati. Il governo nazionale ha imposto per le Marche, nel 2024, un taglio di 15 istituzioni scolastiche che entro due anni si tradurrà nell’accorpamento di ben 25 scuole. Tra l’altro, per effetto del decreto Milleproroghe, quest’anno la Regione poteva fare 14 accorpamenti invece dei 15 deliberati". Piuttosto che affrontare tempestivamente la situazione attraverso un reale confronto con enti locali, istituzioni scolastiche, ufficio scolastico regionale e parti sociali, "la Regione ha trascinato la situazione, emanando linee guida generiche e improntate a criteri meramente numerici, alimentando confusione, con una delibera arrivata solo a pochi giorni dall’apertura delle iscrizioni". "Abbiamo ampiamente motivato e ribadiamo – concludono Cgil, Cisl e Uil – che creare istituti omnicomprensivi è un errore di prospettiva, soprattutto in un’ottica di rilancio delle aree interne".