FRANCESCO ROSSETTI
Cronaca

Sfila il corteo dei trattori: "Dal cibo sintetico all’inflazione, così l’Europa ci sta uccidendo"

La mobilitazione degli agricoltori a Civitanova: cartelli e slogan, ma niente paralisi del traffico. Sit in dall’alba a mezzanotte: "Le politiche di Bruxelles mettono a rischio i produttori italiani".

Sfila il corteo dei trattori: "Dal cibo sintetico all’inflazione, così l’Europa ci sta uccidendo"

Sfila il corteo dei trattori: "Dal cibo sintetico all’inflazione, così l’Europa ci sta uccidendo"

"Insieme contro le politiche europee che vogliono eliminare l’agricoltura italiana. Sindacati e associazioni di categoria non hanno voluto aderire". Una settantina di trattori nella zona commerciale Aurora di Civitanova, accanto a fuoristrada colmi di balle di fieno e furgoni agricoli. Sopra ogni mezzo, uno slogan a caratteri cubitali: "No carne sintetica per i nostri figli. Il Made in Italy si coltiva nei campi", "A cosa servono gli aiuti per comprare i mezzi se poi ci fate fermare?", "Ci uccidono costi più che doppi. Grano/cereali, prezzi fermi dal 2013. Pane +150%, pasta +160%". È questo il succo della protesta di ieri, con circa duecento agricoltori marchigiani, perlopiù del Maceratese, dell’Anconetano e del Fermano, riuniti un presidio pacifico indetto per manifestare contro le politiche agricole europee e le tante difficoltà del settore.

Tra le battaglie di un sit in andato avanti dalle prime luci dell’alba fino alla mezzanotte, il no all’obbligo per le aziende seminative di destinare il 4% della superficie agricola utilizzata a terreni incolti, il rifiuto di carne coltivata, farine d’insetti e cibi d’importazione, la lotta agli aumenti dei costi di produzione e dei carburanti e alla svalutazione del grano italiano, oltre che la netta contrarietà alla reintroduzione dell’Irpef sui redditi dominicali e agrari. "Ti offrono contributi se lasci i terreni incolti, oppure ti autorizzano alla vendita di farina di insetti, che ha costi di produzione molto più bassi. Il risultato è che diminuisce la produzione della materia prima", le parole di Samuele Fraticelli, operaio agricolo di Macerata. Un presidio quasi spontaneo, niente sindacati e associazioni di categoria: "Abbiamo provato a coinvolgerli, ma non hanno voluto collaborare, dicendocelo direttamente. Coldiretti non vuole prendere accordi con nessuno". I manifestanti si sono ritrovati tra via Sella e via Einaudi, ogni due ore i loro mezzi sfilavano tra le vie circostanti, senza però paralizzare il traffico: "Negli ultimi anni – ha affermato Elisa Fulgenzi, titolare di un’omonima azienda agricola nell’Anconetano – l’agricoltura è stata vittima di certe politiche. Inoltre, sono aumentati i costi di produzione, dal gasolio alla tassazione. Ora l’Ue ci bastona incentivando il mercato dei prodotti sintetici, mentre i contadini vengono pagati per dismettere le terre, a favore di quel mercato. Siamo la patria del Made in Italy, della dieta mediterranea e ci invitano ad abbandonarla perché hanno deciso che la nostra alimentazione deve essere costituita da prodotti ingegnerizzati in laboratorio e alternativi, "più green" a detta loro. Intanto, arriva grano dal Canada, che viene seccato con dei fitofarmaci: questo sarebbe green? Purtroppo, certe sigle non vogliono questa manifestazione, invitando i loro associati a non protestare".