CHIARA GABRIELLI
Cronaca

Show sui migranti, niente patrocinio: "Nessuna spiegazione dal Comune"

Al Don Bosco il musical dei ragazzi sulla tragedia del 2013. Caraceni (Refugees Welcome): siamo delusi

Show sui migranti, niente patrocinio: "Nessuna spiegazione dal Comune"
Show sui migranti, niente patrocinio: "Nessuna spiegazione dal Comune"

Spettacolo sui migranti al teatro Don Bosco sabato sera promosso da Refugees Welcome in rete con altre associazioni: "il Comune non ci ha concesso il patrocinio, senza spiegare perché. Siamo tristi, delusi e dispiaciuti per questo, vorremmo conoscere le motivazioni di una scelta simile". Così Lina Caraceni, di Refugees Welcome, oltre che docente di Unimc, dopo che l’organizzazione ha ricevuto una risposta negativa in merito all’iniziativa di sabato, dal titolo "Sotto lo stesso cielo", messa in piedi dai ragazzi del liceo scientifico musicale coreutico Marconi di Pesaro: un musical originale che racconta la tragedia del 3 ottobre 2013 in cui persero la vita 368 persone. Un’iniziativa che si colloca nell’ambito della giornata mondiale dei migranti (24 settembre). "Peraltro, il Comune ha fatto una convenzione con il teatro Don Bosco, se viene concesso il patrocinio, l’utilizzo non si paga – prosegue Caraceni –, dato che siamo un’associazione di volontariato sarebbe stato un bene per noi. Invece, senza patrocinio, abbiamo pagato il teatro per quella serata per 430 euro più iva, totale 524 euro".

Il teatro si è riempito sabato sera: lo spettacolo era a ingresso libero. Le premesse: "Per la giornata del migrante, abbiamo pensato di ricordare la morte di 368 persone a Lampedusa, la più grande tragedia del Mediterraneo, di cui quest’anno il 3 ottobre ricorre il decennale. Lo spettacolo, un musical, realizzato dai ragazzi del liceo di Pesaro, è stato finanziato da un fondo europeo e sostenuto dal Ministero. L’intenzione è di fare memoria di queste tragedie che ci mostrano da un lato la precarietà della vita umana e dall’altro come cittadini ci obbligano a porci la questione della responsabilità affinché tragedie come questa non accadano mai più. Il messaggio di fondo è: per fortuna noi siamo nati qui, da questa parte del Mediterraneo, ma dobbiamo metterci nei panni sia di chi muore in mare sia di chi soccorre. Spesso i pescatori si chiedono come fare, salvando qualcuno si rischia di essere accusati di favoreggiamento. Ma, se io fossi al posto del migrante in quel momento, cosa vorrei? Essere salvato o no? Le politiche migratorie degli ultimi anni sono state di respingimento, vanno cambiate. Ma siamo noi cittadini a dover fare pressione, i politici sono una nostra espressione. Lampedusa, Cutro, Grecia e così via: basta tragedie simili". Lo spettacolo si è aperto con "Com’è profondo il mare" di Lucio Dalla e le parole dei sopravvissuti, il racconto dei ragazzi in scena. Poi è il turno dei soccorritori, come Vito Fiorino che riuscì a caricare 47 persone sulla sua barchetta che poteva portarne massimo 8 e che disse di aver visto ragazzi che lasciavano andare la presa perché non ce la facevano più, ragazzi che potevano avere al massimo 18 anni. Il musical si è chiuso con "La cura" di Franco Battiato e con gli studenti che hanno elencato i nomi dei 368 morti. "Uno spettacolo commovente, a tratti straziante – commenta Caraceni – e comunque dal profondo valore educativo. Noi, consapevoli che si trattava di una cosa importante anche per le amministrazioni pubbliche, che si trovano a dover accogliere queste persone, avevamo fatto la richiesta di patrocinio a luglio. Ma la risposta del Comune ci è arrivata a settembre: negativa. Poche righe che non spiegavano nulla. Ci piacerebbe che qualcuno ci chiarisse il perché di questo diniego. Siamo molto delusi, peraltro dei ragazzi si sono impegnati su un tema così importante. L’amministrazione deve promuovere iniziative di valore come questa e non ignorarle, rischiando di affossarle. Infatti, mancando il patrocinio, se non avessimo trovato i soldi per pagare il teatro, avremmo dovuto annullare tutto". Il riscontro del pubblico, l’altra sera, è stato "molto positivo – spiega Caraceni –. La gente è uscita ringraziando per lo spettacolo toccante". Refugees Welcome ogni giorno è all’opera per una "integrazione concreta, vera, reale: le famiglie cittadine ospitano al momento 15 migranti nelle loro case".