Smaltimento dei rifiuti e la Tari: "Gli aumenti diventeranno seriali"

Ricotta del Pd: disavanzo cospicuo, colpa della scelta del centrodestra di non decidere sulla discarica

Smaltimento dei rifiuti e la Tari: "Gli aumenti diventeranno seriali"

Smaltimento dei rifiuti e la Tari: "Gli aumenti diventeranno seriali"

"Un servizio così importante come quello della gestione dei rifiuti è nel caos più assoluto e le conseguenze vengono tutte scaricate sui cittadini con gli aumenti tariffari". Il giorno dopo l’assemblea dell’Ata, è durissimo l’attacco di Narciso Ricotta, consigliere provinciale del Pd.

"L’Ata, con il presidente Parcaroli - scrive Ricotta - ha deciso l’aumento della tassa sui rifiuti del 9% per il 2024 e del 9% per il 2025: nel 2023 non ci sono stati aumenti solo perché è stata fatta istanza di riequilibrio dei costi tardivamente, e le tariffe non erano più modificabili, altrimenti i rincari sarebbero già iniziati quest’anno. Il reale fabbisogno di Cosmari srl per recuperare il pregresso - infatti - è di circa 18 milioni di euro, su una base annuale di costi attuale di circa 40 milioni: manca quasi il 50%". Ovvio, dunque, che Cosmari chiedesse un adeguamento delle tariffe. "In sostanza - prosegue Ricotta - l’Ata ha chiesto l’aumento massimo consentito per legge: 9% su 9,6% consentito. Quindi i cittadini pagheranno il 9% in più per il 2024 cui andrà a sommarsi altro 9% per il 2025: quasi un 20% di aumento in due anni". La realtà, però, secondo il consigliere del Pd, è persino peggio. "Non si dice che, purtroppo, per recuperare il resto del disavanzo gli aumenti proseguiranno anche negli anni successivi, fino a ripianare i 18 milioni di euro di fabbisogno, oltre a dover coprire gli ulteriori costi imprevisti che molto probabilmente dovranno essere sopportati in futuro. Insomma siamo solo all’inizio di una progressione di aumenti seriali che toglierà ingenti risorse alle famiglie". Una situazione difficile che secondo Ricotta è riconducibile a responsabilità politiche ben precise. "Questo accade - evidenzia - perché siamo stati costretti a trasferire i rifiuti fuori provincia, perché il centrodestra in questi anni ha coltivato la politica del consenso – non decidere per non dispiacere a nessuno – invece di quella del fare". Più in dettaglio: "Il presidente Parcaroli aveva detto che entro fine anno avrebbe ristretto le ipotesi dei siti per la nuova discarica a cinque, per poi decidere quale scegliere, ma ad oggi ancora siamo in alto mare. Allo stesso modo è latitante la Regione che doveva formulare il nuovo Piano regionale dei rifiuti, con il quale sarebbe stato possibile trovare adeguate soluzioni anche ai problemi del maceratese. Ma anche questo ancora non c’è. E i risultati si vedono".

Franco Veroli