PAOLA PAGNANELLI
Cronaca

Sorveglianza speciale per un imprenditore

Maxi truffa sui bonus per l’edilizia: non potrà uscire di casa di notte e dovrà presentarsi in caserma una volta a settimana

Sorveglianza speciale per un imprenditore

Sorveglianza speciale per un imprenditore

Sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per cinque anni per l’imprenditore al centro dell’inchiesta sulla maxi truffa con i bonus per l’edilizia. Il questore di Macerata Luigi Silipo, dopo una attenta attività istruttoria condotta dalla Divisione polizia anticrimine, ha richiesto e ottenuto la misura dal tribunale di Ancona nei confronti dell’uomo, originario dell’Albania ma da anni residente con la famiglia a Tolentino, perché riconosciuto pericoloso socialmente. E nei giorni scorsi il provvedimento gli è stato notificato.

La sorveglianza speciale è stata applicata non solo perché l’uomo è indagato per la presunta maxi frode del 110 per cento, vicenda per la quale l’anno scorso fu arrestato, ma anche perché dall’analisi della misura cautelare che era stata disposta nei suoi confronti a febbraio 2023, era emerso che l’imprenditore aveva mirato ad avere la possibilità di approfittare anche dei fondi del Pnrr. La misura di prevenzione – volta a controllare che il soggetto non attuasse i propri progetti criminosi – era stata richiesta dal questore nell’autunno scorso, dopo l’arresto nell’ambito di un’operazione congiunta messa in atto dai carabinieri e dalla Guardia di finanza.

All’imprenditore hanno nuociuto i procedimenti penali in cui è coinvolto e i precedenti di polizia che ha collezionato nel tempo, per reati contro il patrimonio, contro la persona e inerenti gli stupefacenti. Inoltre hanno giocato a suo sfavore le più recenti violazioni alle prescrizioni che, dopo la revoca della misura cautelare in carcere, gli erano state imposte dal tribunale di Macerata l’anno scorso, violazioni che avrebbero evidenziato, ancora una volta, l’incapacità dello stesso di rispettare le regole imposte.

In base a quanto disposto la sezione misure di prevenzione del tribunale di Ancona, dunque, a questo punto l’imprenditore non potrà uscire di casa di notte, e una volta alla settimana dovrà presentarsi alla caserma dei carabinieri, restrizioni che sono state imposte per cinque anni. L’albanese, che comunque ha sempre respinto ogni accusa che gli era stata rivolta, assicurando di non aver commesso alcune frode nei cantieri del 110 per cento, potrà adesso fare ricorso contro questa misura che gli è stata comminata.