"Spettacolo particolare, ma non indispensabile"

Molti d’accordo con il Comune: era una tradizione abbastanza recente

"Spettacolo particolare,  ma non indispensabile"

"Spettacolo particolare, ma non indispensabile"

La festa del patrono maceratese San Giuliano si chiuderà senza fuochi d’artificio. Cosa pensano i maceratesi di questa decisione dell’amministrazione comunale? Tradizione cancellata impropriamente o scelta ben ponderata? Abbiamo chiesto pareri a commercianti del centro e cittadini in proposito. Al netto delle parole e dei pareri qui riportati, la scelta sembra non tangere troppo le persone che vivono la città: alcuni cittadini sottolineano come i fuochi artificiali possano inficiare, tra l’altro, la salute degli animali domestici.

"Premettendo che personalmente apprezzo spettacoli pirotecnici e fuochi d’artificio, i pericoli di incendio, specie con questa arsura, vanno valutati attentamente. Oltretutto, i costi possono essere considerevoli - dice l’avvocato Federico Valori -, inoltre, va ricordato che qui per San Giuliano sono tradizione fino ad un certo punto. Per la loro mancanza, in chiusura di festa, non c’è da strapparsi i capelli". "I soldi in fuochi artificiali a mio avviso sono buttati, è positivo vengano spesi per altri scopi - asserisce una tabaccaia di piazza della Libertà -, sono contraria perfino a quelli di capodanno. Speriamo piuttosto nella buona riuscita della festa".

"Dispiace che non ci siano, dato che portano in città un pubblico variegato, si rivolgono ad un target ampio - dicono Federica e Jessica, della cioccolateria Magacacao -, ma se il programma non li prevede ci saranno motivi validi. A parte questo, saremmo contente se i soldi così risparmiati venissero spesi per cause più nobili". "L’importante è che la festa decolli e che, soprattutto, il meteo ci assista in questi giorni - dice Tommaso Buccioni, della porchetteria Centrale -, non mi interessa della mancata presenza dei fuochi artificiali". Dello stesso parere è Nisrine Lakhouiel, tabaccaia di via Lauri, che sottolinea: "Se i soldi risparmiati dall’acquisto dei fuochi d’artificio venissero investiti per progetti nobili e concreti in città, sarei molto contenta".

"Quando ero piccolo i fuochi non c’erano, sono una tradizione relativamente recente la cui mancanza mi lascia del tutto indifferente. Però penso che la giunta, se davvero vuole aiutare i cittadini meno abbienti, farebbe più bella figura dichiarando di rinunciare in tutto o in parte al proprio stipendio, anziché al costo dei fuochi" dichiara il poeta maceratese Filippo Davoli.

Lorenzo Fava