Stadio intitolato a Brizi: "Un grande difensore: Macerata e Fiorentina sono stati i suoi amori"

L’Helvia Recina porterà il nome di un signore del calcio, interprete dei veri sentimenti sportivi. Presenti tanti compagni di squadra e suoi ex calciatori, la commozione dei figli Gianluca e Michela .

Stadio intitolato a Brizi: "Un grande difensore:. Macerata e Fiorentina sono stati i suoi amori"

Stadio intitolato a Brizi: "Un grande difensore:. Macerata e Fiorentina sono stati i suoi amori"

Pino Brizi ha conquistato le città di Macerata e Firenze, i suoi tifosi, i cittadini, i tanti ex compagni di squadra e calciatori che ha allenato, c’è riuscito non solo per una classe innata che l’ha portato a indossare la maglia viola per 15 anni (1961-1976), diventarne il capitano, ma anche per la signorilità, l’onestà e la pacatezza che ha mostrato in ogni occasione. Da ieri l’impianto della città porta anche il suo nome: stadio comunale Helvia Recina "Pino Brizi". In tanti hanno riempito la tribuna e hanno travolto d’affetto Gianluca e Michela, i figli del compianto giocatore, che hanno fatto fatica a reggere la commozione. C’erano anche tanti ex calciatori, suoi compagni di squadra e suoi ex giocatori: Smeraldi, Giovanni Pagliari, Borsi, Ciappelloni, Alessandrini, Mattiacci, Ciabocco, Brando, Santini, Maroni, Sentimenti, Gazzani, Trillini, Pigliapoco, Principi, Caramanti, Prenna, Salvi; l’avvocato Giancarlo Nascimbeni, ex dirigente di quei tempi; l’ex diesse biancorosso Giulio Spadoni; e poi Ivo Panichi, presidente della Federcalcio Marche, l’ex sindaco Romano Carancini, l’arbitro Juan Luca Sacchi con il padre Gilberto ora presidente della sezione maceratese dell’Aia, l’ex presidente biancorosso Massimo Paci e l’attuale Alberto Crocioni, l’ex tecnico Antonio Monaldi. Presente il prefetto Isabella Fusiello. "È stato un grande calciatore – ha ricordato il sindaco Sandro Parcaroli – ma soprattutto un uomo vero dentro e fuori dal campo". L’assessore Riccardo Sacchi ha ricordato che questa intitolazione è stata votata all’unanimità dal Consiglio comunale. "Abbiamo accelerato i tempi della cerimonia – ha detto – perché tra 15 giorni partiranno i lavori allo stadio e una volta terminati vorremmo ospitare una gara della nazionale under 21 e magari della stessa Fiorentina". Sui lavori si è soffermato l’assessore Andrea Marchiori. "L’investimento fatto – spiega – servirà per dare nuova vita all’impianto". È poi intervenuto Crocioni: "L’impianto è stato intitolato a un grande giocatore". In campo è stato un calciatore di assoluto valore. "Il più grande. Aveva una tecnica sopraffina, calciava indifferentemente di destro e di sinistro: è stato – dice Alberto Prenna – il calciatore italiano più completo". L’avvocato Nascimbeni ha ricordato il profondo amore di Brizi per la sua Macerata. "Un calciatore con quella carriera – ha detto – avrebbe potuto ricoprire con assoluta competenza qualsiasi ruolo nella società Fiorentina una volta smesso di giocare. Ma era troppo forte il richiamo della sua città. Pino è stato una persona seria, onesta, precisa ed è stato accolto a braccia aperte nella Maceratese dove assieme a Franzon ha fatto da guida a tanti giovani. Ha poi allenato i biancorossi vincendo la D, sfiorando la C1 e firmando a Ravenna una salvezza straordinaria. Pino ha segnato la storia della Maceratese e della Fiorentina di cui è stato una bandiera". David Bini, presidente del Museo Fiorentina, ha ricordato che Pino ha giocato 389 gare in viola vincendo anche molto e da capitano ha lasciato un’eredità. "Sul campo – ha detto – era di una classe unica al punto che per i tifosi era Brizinbauer".