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Stop alla guerra, raccolta di firme
"Cessate subito il fuoco a Gaza e fermate il genocidio che sta avvenendo. Se ciò non avverrà, scenderemo in piazza ogni sabato e stiamo anche pensando di aprire una raccolta firme per tale scopo". Forte è chiaro il messaggio lanciato ieri mattina, a Porto Recanati, dai volontari del gruppo spontaneo "Saturday for Palestine – Spiragli di Speranza", che si sono ritrovati per un sit-in in piazza Brancondi.
Così tutti loro hanno tirato fuori le bandiere della pace per poi fare volantinaggio con i passanti. Ma la stessa iniziativa ha avuto luogo pure a Civitanova e in piazza Leopardi, a Recanati. "Stiamo cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla drammatica situazione che da molti mesi si sta verificando a Gaza – ha detto Donato Caporalini, membro del gruppo portorecanatese di "Saturday for Palestine – Spiragli di Speranza" -, dove è in corso un vero e proprio massacro che colpisce persone innocenti, soprattutto bambini e bambine attraverso un uso indiscriminato della forza militare con bombardamenti su infrastrutture civili. A questo si aggiungeranno la fame e la carestia provocate artificialmente da un blocco militare, che strangola milioni di esseri umani". "Siamo qui per far conoscere e combattere questo abominio, promuovendo l’idea di pace – ha aggiunto Patrizia Zaccarelli, altro membro del gruppo portorecanatese –. Quindi, l’esigenza primaria è che venga fermato il fuoco". Inoltre, Caporalini ha spiegato come si muoveranno nei prossimi giorni i volontari di "Saturday for Palestine – Spiragli di Speranza".
"Sono tre settimane di fila che scendiamo in piazza di sabato e continueremo a farlo – ha osservato –. Qui, a Porto Recanati, siamo una trentina di volontari. Soprattutto vogliamo una presa di posizione da parte del Governo italiano, visto che quasi tutti sono contrari a quello che sta avvenendo. E ancora, chiediamo l’assistenza umanitaria per la popolazione di Gaza, la liberazione degli ostaggi e dei prigionieri, la fine dell’occupazione e il riconoscimento dello Stato di Palestina. Se nulla si muoverà, siamo pronti a raccogliere una petizione per questa giusta causa".