LORENZO FAVA
Cronaca

Stop reddito di cittadinanza Richieste d’aiuto in Comune

D’Alessandro: fase complessa, i nostri uffici iniziano a essere interpellati "Col reddito di civiltà abbiamo inserito venti persone, ora una seconda tranche".

Stop reddito di cittadinanza  Richieste d’aiuto in Comune

Stop reddito di cittadinanza Richieste d’aiuto in Comune

di Lorenzo Fava

"Gli uffici dei Servizi sociali cominciano ad essere interpellati. Si preannuncia un periodo complesso. Rimarranno i sussidi alle fasce più deboli come il reddito di inclusione, ma abbiamo anche delle misure comunali, ad esempio il reddito di civiltà, volte ad aiutare le persone a collocarsi nel mondo del lavoro". Francesca D’Alessandro, vicesindaco e assessore ai servizi sociali, fa il punto sul recente smantellamento del reddito di cittadinanza. Tramite sms 320 famiglie nel maceratese hanno infatti saputo dello stop alla misura; gli sms sono stati inviati a chi a gennaio percepiva già il reddito, mentre a chi ha iniziato a percepirlo da febbraio verrà inviato allo scadere dei sette mesi previsti dalla normativa.

"Siamo in una fase di passaggio. Come Comune abbiamo un progetto, il reddito di civiltà, che può rappresentare un’occasione concreta, per chi ha fra i 45 e i 65 anni, di formarsi nell’ottica di un inserimento lavorativo, a fronte di 400 euro di rimborso, mettendosi in contatto con le aziende – ricorda D’Alessandro –, venti persone sono già state collocate. Prevediamo una seconda tranche, ma attendiamo anche misure governative che aiutino le persone ad inserirsi nel lavoro, che non è solo retribuzione economica, ma anche dignità di vita". "Le piattaforme che il governo sta creando saranno efficaci per costruire un progetto lavorativo. Le fasce più deboli – spiega l’assessore riferendosi a famiglie con minori, disabilità e agli over 65 – saranno tutelate con il reddito di inclusione. Le persone saranno avvicinate al lavoro attraverso una formazione ad hoc. È un ottimo modo di costruire la possibilità di dare lavoro, principio umanamente e costituzionalmente primario". "La persona va presa in carico non solo sul piano economico, per quanto questo sia importante: a livello di servizi sociali avevamo attivato i Puc, progetti utili alla collettività, tramite i quali i percettori del reddito di cittadinanza svolgevano dei lavori – spiega D’Alessandro –, le persone che abbiamo chiamato erano contente. Si sentivano utili. Il supporto economico, per provvedere a se stessi e alla propria quotidianità, è essenziale, ma lo è anche svolgere un lavoro. A fronte di un periodo di precarietà e destabilizzazione che verrà, il percorso prevede una serie di step che permetteranno di inserirsi nel mercato del lavoro. Per la dignità personale e l’efficacia sulla collettività – conclude –, di questa manovra governativa vedremo i frutti".