FRANCO VEROLI
Cronaca

Supplenze brevi: caso risolto. Dopo mesi di attesa i precari hanno ricevuto gli stipendi

Come aveva anticipato l’on. Latini sono stati liquidati in questa settimana. Pieroni dello Snals: "Bisogna evitare che il problema si ripresenti ogni anno". .

Supplenze brevi: caso risolto. Dopo mesi di attesa i precari hanno ricevuto gli stipendi

Supplenze brevi: caso risolto. Dopo mesi di attesa i precari hanno ricevuto gli stipendi

Finalmente, dopo una attesa durata mesi, gli oltre cento precari della scuola (supplenti che hanno avuto l’incarico dai singoli istituti) presenti nella nostra provincia hanno ricevuto gli stipendi arretrati del 2023, compreso dicembre. Il termine del 19 gennaio indicato nove giorni fa dall’on. Giorgia Latini, vicepresidente della commissione Cultura e Istruzione della Camera e segretario della Lega Marche, è stato dunque rispettato, anzi, anticipato (l’esigibilità dei pagamenti è scattata giovedì 18). Una situazione di cui il Carlino ha dato conto, raccogliendo la denuncia di Snals e Cgil, ma anche la testimonianza di una giovane maestra elementare: "Ho iniziato a lavorare il 20 settembre, ho ricevuto il mio primo stipendio il 28 dicembre", ci aveva raccontato Ludovica Rocchetti, 29 anni, che vive a Montecassiano, ma insegna in una scuola primaria di Macerata. Non un caso isolato, purtroppo. Ora la situazione è stata sanata. "Come Confsal Snals siamo soddisfatti perché abbiamo fatto politicamente pressione per cercare di risolvere il problema dei precari incaricati di supplenze brevi, assegnate dalle scuole - afferma Ermanno Pieroni -. E’ assurdo, però che ogni anno si ripresenti questa problematica, che mette in seria difficoltà i precari, che lavorano senza ricevere lo stipendio, e vengono pagati solo in grave ritardo". La stessa Latini ha affermato che per risolvere definitivamente il problema il Ministero si è impegnato a trovare una soluzione strutturale. Speriamo bene. Da diversi anni, infatti, si assiste periodicamente a questa triste storia. Ma andare regolarmente al lavoro e ricevere lo stipendio solo dopo mesi, al di là delle gravi difficoltà pratiche (che talvolta inducono persino a lasciare l’incarico), è lesivo della dignità degli insegnanti.