LUCIA GENTILI
Cronaca

"Tante richieste e poche case: affitti più alti"

Lo storico agente immobiliare Di Mascio: "Offerta limitata dopo il sisma, ma la ricostruzione è partita e la situazione potrebbe capovolgersi"

"Tante richieste e poche case: affitti più alti"

"Tante richieste e poche case: affitti più alti"

di Lucia Gentili

"Per la legge della domanda e dell’offerta, essendoci tante richieste ma poche case a disposizione, a Tolentino i canoni di locazione crescono. Dopo il terremoto, l’offerta è diventata molto limitata. Ma è vero anche che la ricostruzione è entrata nel vivo e fra qualche anno la situazione potrebbe capovolgersi". A parlare è Massimo Di Mascio, agente immobiliare da quasi trent’anni, che spiega come in questa fase, a quasi sette anni dal sisma, tante famiglie stanno rientrando nei condomini riparati dai danni, ma altrettante escono perché stanno per iniziare i lavori. "Sono pochi gli appartamenti in affitto e ovviamente dopo il terremoto i prezzi sono saliti – spiega l’agente –. Non c’è più una proporzione in base alla metratura: ad esempio se per un’abitazione di 150 metri quadri i proprietari chiedono circa 800-900 euro al mese, per una da 60 metri quadri non chiedono la metà, ma sui 600 euro". Di fronte alla carenza di alloggi, diversi nuclei sono costretti a spostarsi nei Comuni limitrofi, con i relativi disagi tra lavoro, figli, anziani e trasporti. "Le zone più gettonate sono Belforte (la parte bassa del paese), Caldarola, Casette Verdini (Pollenza), Pollenza Scalo e Sforzacosta – prosegue Di Mascio –. Si rivolgono alle agenzie immobiliari persone di ogni fascia d’età, anziani soli, giovani coppie, le classiche famiglie di quattro-cinque persone. Le telefonate sono continue: gran parte da chi deve uscire di casa per lavori post-sisma. Sul fronte proprietari, c’è sia chi preferisce dare in affitto l’appartamento ai terremotati perché, in media nel giro di unodue anni questo tornerebbe libero (e questo sarebbe comodo per lasciare ad esempio la casa ai propri figli o per riaffittarla ad altri). Sia chi opta per i non terremotati, sperando in un affitto con un termine più lungo, di diversi anni". Ma perché adesso i locatori puntano soprattutto alla vendita? "I costi di manutenzione degli alloggi, le maggiori spese, le tasse – afferma Di Mascio – fanno propendere per la vendita di un immobile, che in questa fase viene rivalutato di 20-30mila euro. Anche perché un domani ci sarà molta più offerta di affitti e vendite e, per forza di cose, i prezzi scenderanno". Dal canto suo spiega che il lavoro dell’agente è cambiato dopo il terremoto, con un aumento della burocrazia e della documentazione. "Comunque qualcosa si sta muovendo sul fronte ricostruzione – conclude – e, alcune persone che dopo il sisma erano andate ad abitare verso Porto Recanati, Porto Sant’Elpidio o Corridonia, stanno rientrando".