
di Chiara Gabrielli
"Le dimissioni in blocco del comitato tecnico scientifico di Macerata Cultura, Musei e biblioteca è l’ulteriore prova di quanto tutta la città osserva da due anni nelle politiche culturali dell’amministrazione, e cioè mancanza di programmazione e assenza di capacità relazionali con i soggetti culturali della città". Non usa mezzi termini Stefania Monteverde, consigliera di Macerata Bene Comune, dopo le dimissioni di massa dei componenti l’organismo, e cioè la presidente Paola Ballesi, Sofia Cingolani, Francesca Coltrinari, Maria Stefania Gelsomini, Mauro Mazziero. "Non ci sono le condizioni per proseguire", hanno scritto. È di martedì la lettera contenente un lungo resoconto sulle attività svolte dall’organismo, che era "di supporto all’attività della giunta e a quella dell’assessorato alla cultura, con funzioni propositive, di consulenza e ricerca per l’attuazione delle politiche culturali dell’amministrazione e per lo sviluppo di specifici progetti", si legge. Nella lettera, si precisa: "Con questo resoconto, l’organismo ‘Macerata Cultura’ ha deciso di cessare la sua attività e pertanto tutti i suoi componenti rassegnano con effetto immediato le loro dimissioni, ritenendo da un lato che sono stati raggiunti gli obiettivi programmati e dall’altro che non ci sono le condizioni per un ulteriore prosieguo". "Lo abbiamo visto nella gestione confusa e tardiva della direzione del Macerata Opera Festival – fa notare Monteverde –, con le stagioni presentate in continuo ritardo e senza attenzione alla storia della città, come dimostra la soppressione della Notte dell’Opera. Lo vediamo nella mancanza di convenzioni pluriennali con le storiche associazioni culturali, con delibere all’ultimo momento e tagli continui delle risorse. Adesso anche nella gestione della rete museale maceratese viene a mancare un progetto di governance partecipato con la città: prima hanno chiuso l’istituzione Macerata Cultura, che vantava un comitato scientifico di alta competenza culturale, ora dopo appena due anni le dimissioni in blocco del comitato scientifico, scelto e nominato dall’assessora Cassetta. Non è un bel segnale. Lascia pensare a politica culturale chiusa, incapace di dialogo con la città. Spiace per la nostra Macerata, storicamente città d’arte e di cultura".