Un’impresa su due non trova personale

La Cna di Macerata prevede una crescita tendenziale delle opportunità di lavoro nella provincia. I dati Inps mostrano un saldo positivo di assunzioni e un tasso di occupazione superiore alla media italiana. La Cgia di Mestre rileva una difficoltà a reperire manodopera nel 2022, collocando Macerata all'11esimo posto della graduatoria nazionale.

Un’impresa su due non trova personale

Un’impresa su due non trova personale

Secondo la Cna di Macerata (nella foto il direttore Massimiliano Moriconi), nella nostra provincia le previsioni per il periodo dicembre 2023 - febbraio 2024 indicano una crescita tendenziale delle opportunità di lavoro, in linea con quanto già emerso nel terzo trimestre di quest’anno, che ha visto salire il numero degli occupati del 3,2%, un valore superiore alla media regionale. I dati del rendiconto sociale Inps, infatti, dicono che nel 2021 in provincia di Macerata le assunzioni sono state 40.514 contro 36.371 cessazioni dal lavoro, con un saldo positivo di 4.143 unità. Nel 2022 le assunzioni sono state molte di più, cioè 44.408 e ma anche le cessazioni, 42.426, con un salo positivo di 1.982 unità. In ogni caso il tasso di occupazione è passato dal 53,7% del 2021 al 56,5% del 2022, superiore alla media italiana (52,2%), ma inferiore a quella marchigiana (57,7%). In discesa il tasso di disoccupazione, passato dal 7,4% del 2021 al 6% del 2022, anche se quella giovanile (15 – 24 anni), resta ancora molto elevato (29,1% per le donne, 11,2% per gli uomini). Resta elevato, nella stessa fascia d‘età, anche il tasso di inattività. In questo contesto, però, paradossalmente, sempre la Cna di Macerata, segnala come il 53% delle imprese preveda già difficoltà a trovare i profili desiderati. Niente di nuovo e di strano. Un’indagine dell’Ufficio Studi della Cgia di Mestre ha rilevato che nel 2022 la nostra provincia ha registrato una difficoltà a reperire manodopera che si è attestata al 46,7% del totale dei posti disponibili (12.515 su 26.800). È una di quelle, insomma, con maggiori problemi, visto che si colloca all’11esimo posto della graduatoria nazionale, al primo posto nelle Marche (Fermo segue al 28° posto con il 44,3%, Ancona al 48° con il 42,3%, Pesaro al 50° posto con il 41,9% e Ascoli al 62° con il 39,9%).