Variante a Squartabue, si va al Consiglio di Stato

L'amministrazione comunale di Recanati ricorrerà al Consiglio di Stato contro la delibera bocciata dal Tar Marche che penalizzava la Gima spa. Il Comune ha affidato l'incarico di difesa all'avvocatessa Alessandra Piccinini.

Farà ricorso al Consiglio di Stato l’amministrazione comunale di Recanati che si è vista bocciare dal Tar Marche la delibera di Consiglio comunale dell’aprile 2019 con la quale era stata approvata la variante parziale al Prg riguardante la zona industriale Squartabue. A quell’atto aveva fatto ricorso la Gima spa, impresa che svolge attività di torneria meccanica e stampaggio che ha il suo insediamento, dove lavorano oltre 100 dipendenti, proprio in zona, in via Marco Menghini. L’azienda aveva contestato la modifica del perimetro della zona di completamento che l’ha penalizzava in quanto nel 1998 aveva acquistato un vicino appezzamento di terreno al fine di potervi realizzare l’ampliamento dell’attività. Nel maggio 1999 aveva chiesto il cambio di destinazione urbanistica da zona agricola a industriale di completamento, ma, stante i lunghi tempi dell’iter burocratico, aveva deciso di acquistare nel frattempo un altro fabbricato a qualche chilometro di distanza dalla sede principale. A questo punto, però, fra pareri del Servizio decentrato opere pubbliche della Regione, Ufficio tecnico comunale e Provincia nasce una gran confusione sull’interpretazione da dare alla richiesta della Gima con una serie di prescrizioni e limitazioni che impediscono all’azienda di allargare la propria attività. Da qui la necessità di ricorrere al Tar per vedersi riconoscere i propri diritti. Il Tar, in effetti, da piena ragione alla ditta condannando il Comune – che non si è neanche costituito in giudizio – per eccesso di potere, disparità di trattamento e manifesta ingiustizia. Ora la parola passa al Consiglio di Stato e questa volta il Comune ha deciso di far valere le proprie ragioni dando mandato ad un legale di difenderlo. Si è scelto di affidare l’incarico all’avvocatessa Alessandra Piccinini dietro un compenso lordo di 19mila euro.