LORENA CELLINI
Cronaca

"Variante Cristallo, pronti per il Tar"

Spunta l’ipotesi del ricorso alle vie giudiziarie. Continua la raccolta firme per bloccare il nuovo supermercato

"Variante Cristallo, pronti per il Tar"

"Variante Cristallo, pronti per il Tar"

Pronti anche a ricorrere al Tar se l’amministrazione comunale non dovesse fare marcia indietro sulla variante approvata lo scorso 22 dicembre per trasformare in superficie commerciale la collina di Costamartina, dal piano regolatore destinata a verde pubblico. Mentre continua la raccolta firme per bloccare il progetto di un nuovo supermercato su quell’area, presentato dall’immobiliare Cristallo, non viene scartato il percorso giudiziario da quella parte della città che vuol dimostrare come la scelta urbanistica dall’amministrazione Ciarapica non sia supportata dall’interesse pubblico. Nemmeno l’ipotesi di utilizzare gli introiti che deriverebbero al Comune dal versamento di 500.000 euro da parte dei privati, per il vantaggio economico ottenuto dalla variante, secondo il movimento del ‘no al supermercato’ basta a giustificare l’interesse pubblico, che a loro dire non può essere monetizzato.

Una strategia emersa domenica, durante la manifestazione che ha raccolto tanta gente a ridosso di Costamartina, rappresentanti del coordinamento del centro sinistra che l’hanno organizzata, e tanti residenti della zona che stanno mobilitandosi con la petizione, per convincere l’amministrazione a rivedere le scelte votate in aula dove la variante dovrà tornare per l’approvazione definitiva. Il movimento di cittadini che si stanno interessando alla vicenda potrebbe indurre la politica a tenere in conto dello scontento. Al Tar peraltro pende un altro ricorso che riguarda sempre quella zona, contro la scelta dell’amministrazione comunale di cedere ai privati la storica Villa Eugenia con un atto arrivato pochi mesi prima che i giudici del tribunale regionale decidessero in merito a una causa sostenuta dai sindaci che hanno preceduto Ciarapica (Marinelli, Mobili, Corvatta) per dimostrare il diritto di prelazione del Comune su quell’edificio e rientrarne in possesso a scapito dei proprietari privati. Con i quali ha invece trovato un accordo Ciarapica firmando una transazione per 220.000 euro alla vigilia del verdetto dei giudici e rinunciando così definitivamente a Villa Eugenia. Sempre che il Tar non riapra la questione.