Venerdì il via alla stagione dei saldi. Prevista una crescita del giro d’affari

Le stime del centro studi Confcommercio: si spenderanno 290 euro a famiglia

Venerdì il via alla stagione dei saldi. Prevista una crescita del giro d’affari

Venerdì il via alla stagione dei saldi. Prevista una crescita del giro d’affari

Terminato da poco lo shopping natalizio, si apre la possibilità di fare acquisti a prezzo scontato. Partiranno venerdì, infatti, i saldi invernali e, secondo una stima di Confcommercio, sei marchigiani su dieci ne approfitteranno per fare acquisti, generando un giro d’affari di circa 210 milioni, in crescita del 5% rispetto all’anno precedente. La spesa media famiglia sarà di circa 290 euro, mentre la spesa pro capite di 130 euro. Maglieria, capispalla, piumini, giacconi, scarpe e accessori saranno i prodotti più richiesti dai consumatori marchigiani. Richiesti anche gli articoli tecnologici, seppur in minor quantità rispetto ai prodotti moda, considerate le vendite già registrate durante il Black Friday e il Cyber Monday. Il rialzo del giro d’affari previsto per i saldi 2024, rispetto a quello dell’anno precedente è motivato soprattutto dal ritardo dell’avvio della stagione invernale, partita solo a novembre con i primi freddi. "Per gli operatori commerciali i saldi di fine stagione sono l’occasione per avere liquidità – spiega il direttore generale, Massimiliano Polacco – rinunciando magari ai margini desiderati, a favore di una maggiore stabilità aziendale. I saldi possono inoltre trasformarsi in un’importante occasione per rafforzare ed incrementare lo shopping nei negozi di prossimità, considerata l’importanza della componente fiducia nel processo decisionale dei consumatori. L’analisi della serie storica relativa alla propensione all’acquisto mostra un trend in crescita, con un aumento di 16 punti della percentuale di coloro che effettueranno acquisti, rispetto a gennaio 2015". Per evitare di cadere in "sorprese indesiderate", Confcommercio ha predisposto anche il tradizionale decalogo che prevede la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato, generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme; non c’è l’obbligo di provare i capi, mentre è previsto l’obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e, generalmente, il prezzo finale.