PAOLA PAGNANELLI
Cronaca

Viaggio di nozze da incubo. Ha rischiato di morire nella savana: sposa ottiene il risarcimento

Nel 2007 la sangiustese Elisa Acquaroli e il marito rimasero coinvolti in un incidente durante un trasferimento: tour operator condannato a pagare 300mila euro.

Viaggio di nozze da incubo. Ha rischiato di morire nella savana: sposa ottiene il risarcimento

Viaggio di nozze da incubo. Ha rischiato di morire nella savana: sposa ottiene il risarcimento

A distanza di sette anni da un viaggio di nozze divenuto un incubo, rischiando di morire in mezzo alla savana, la sangiustese Elisa Acquaroli ha vinto la sua battaglia contro Eden Viaggi, tour operator condannato a risarcirla con oltre 300mila euro. La sentenza è stata emessa dal tribunale di Macerata, su una storia iniziata con le migliori premesse a Capodanno del 2017.

Elisa Acquaroli aveva appena sposato Derrick Zampetti, di Montegranaro, e la coppia aveva avuto in regalo dagli amici il viaggio dei sogni: due settimane in Kenya, tra safari e spiagge incontaminate. Tutto era stato organizzato con Eden Viaggi, oggi parte del gruppo Alpitour. Dopo la prima settimana, il 26 gennaio 2017 la coppia doveva trasferirsi dalla riserva Masai Mara all’aeroporto di Nairobi. Il tour operator aveva messo a disposizione un minivan degli anni Settanta. Anche a causa della velocità tenuta dall’autista, durante il viaggio il minivan aveva sbandato e si era ribaltato più volte su se stesso. I finestrini erano andati in frantumi, Zampetti era stato sbalzato lontano dal mezzo, Elisa Acquaroli invece era rotolata a terra e poi era finita schiacciata sotto al furgoncino, priva di sensi. Da Narok, un piccolo ospedale tendato, era partito un mezzo di soccorso che aveva impiegato due ore per arrivare. La sangiustese aveva un gravissimo trauma toracico con fratture multiple costali, e il bacino schiacciato. Con i polmoni compressi nella cassa toracica, stava soffocando. Appena arrivato, il medico keniota aveva deciso di intubarla. in mezzo alla savana e senza anestesia, e le aveva salvato la vita. Ma la ragazza era in condizioni critiche. Da Narok era stata portata all’ospedale di Nairobi, dove era rimasta oltre un mese subendo tre interventi. Uno strazio per la coppia, sola alle prese con un’emergenza del genere. Tornata in Italia a fine febbraio 2017, Elisa aveva dovuto affrontare altre due operazioni, aveva ripreso a camminare solo a fine di marzo e si era sottoposta a una lunghissima riabilitazione. Inoltre aveva perso il lavoro. Nonostante gli sposi fossero assicurati, Eden Viaggi non ha voluto risarcirli, in attesa della sentenza del tribunale.

"Sono felice per Elisa – ha commentato l’avvocato Francesca Ippoliti che l’ha assistita nel giudizio -, si merita di questo risarcimento. Inspiegabile il comportamento della società di viaggi, assorbita nel frattempo dal più grande tour operator italiano, che dona somme al Covid Center ma non paga un risarcimento dovuto ai suoi clienti. Elisa era addirittura assicurata con un polizza golden risk della compagnia, era una trasportata sul minivan e non si poteva attribuirle alcuna colpa. Dopo questa sentenza però non ci fermiamo. Procederemo con l’appello per ottenere anche danni, esclusi in maniera inspiegabile, e chiederemo il risarcimento per la durata del processo, perché una sentenza che arriva troppo tardi è già intrinsecamente ingiusta".