Zona 30 Il caso Bologna riaccende il dibattito

Dopo la sperimentazione a Villa Potenza, il progetto è stato accantonato. Il duello tra il consigliere Cicarè e l’assessore Renna

Zona 30 Il caso Bologna riaccende il dibattito

Zona 30 Il caso Bologna riaccende il dibattito

Dopo il caso Bologna, non si parla d’altro: zona 30 sì o zona 30 no? Nel capoluogo emiliano il sindaco Matteo Lepore ha introdotto in diverse zone della città il limite di 30 chilometri orari. Un provvedimento pensato per garantire la sicurezza di pedoni e automobilisti, e allo stesso tempo limitare l’inquinamento atmosferico e acustico. A Bologna sono già scattate le prime multe, ma soprattutto è scoppiata una polemica che si è estesa a tutto il territorio nazionale, con il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini che ha bocciato il provvedimento. Tanti anche i bolognesi che giudicano la misura come esagerata, visto che i tempi di percorrenza sono aumentati in maniera importante. A Macerata, dieci anni fa una zona 30 venne sperimentata dall’amministrazione Carancini nella frazione Villa Potenza: il provvedimento fu bocciato dai residenti e la sperimentazione si è chiusa. Ora che la questione si ripropone, ospitiamo i pareri di un fautore della zona 30 (il consigliere comunale Alberto Cicarè) e dell’assessore Paolo Renna, contrario alla misura.