![Sulla carrozzeria di un'automobile si è depositata la polvere desertica: un composto di argilla, ceneri, residui di minerali e diatomee. Nel riquadro il meteorologo Roberto Nanni. Sulla carrozzeria di un'automobile si è depositata la polvere desertica: un composto di argilla, ceneri, residui di minerali e diatomee. Nel riquadro il meteorologo Roberto Nanni.](https://www.ilrestodelcarlino.it/image-service/view/acePublic/alias/contentid/ZWUzNDgzNzQtNGE5NS00/0/sulla-carrozzeria-di-un-automobile-si-e-depositata-la-polvere-desertica-un-composto-di-argilla-ceneri-residui-di-minerali-e-diatomee-nel-riquadro-il-meteorologo-roberto-nanni.webp?f=16%3A9&q=1&w=1560)
Sulla carrozzeria di un'automobile si è depositata la polvere desertica: un composto di argilla, ceneri, residui di minerali e diatomee. Nel riquadro il meteorologo Roberto Nanni.
Bologna, 11 giugno 2024 – Una “pioggia di sabbia” si è abbattuta tra il 9 e il 10 giugno sull’Emilia-Romagna, l’alta concentrazione di polvere desertica presente nell’atmosfera si è riversata al suolo attraverso la pioggia.
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Da dove viene la sabbia
Un singolare episodio meteorologico ha interessato in questi giorni i territori della regione, ma l’origine del fenomeno viene (anche) da lontano. Buona parte dei composti, spiega il tecnico meteorologo Ampro, Roberto Nanni, provengono dal “deserto del Sahara che emette da 60 a 200 milioni di tonnellate di polveri all’anno. Le particelle più grandi ricadono rapidamente al suolo, mentre quelle più piccole possono essere trasportate per migliaia di chilometri e raggiungere l’intera Europa”. L’alta concentrazione di polvere desertica ha finito per alterare “in modo indiretto le proprietà delle nuvole, come la profondità, l'altezza e lo spessore ottico delle nubi“ comportando il generale aumento della nuvolosità a cui si è potuto assistere.
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Cosa c’è nella sabbia
Non tutti i rovesci di sabbia, però, sono uguali: “le analisi spettrali”, prosegue l’esperto, "hanno rivelato che i rapporti tra alluminio e silicio, calcio e alluminio, potassio e calcio e ferro-calcio variano a seconda delle regioni di origine delle polveri minerali. Le maggiori differenze sono tra le polveri provenienti dal Sahara nord-occidentale e quelle provenienti da Chad, Niger, Algeria e Libia”.
Una piccola parte del composto sabbioso – precisa Nanni – originerebbe dall’erosione dai fossili di una specie di microalghe marine, le diatomee, contenuti nella depressione di Bodélé che 10mila anni fa ospitava il lago MegaCiad. I residui che si disciolgono nell’aria vengono sospinti dai venti Alisei in direzione delle Americhe e arricchiscono il territorio di fosforo e ferro, nutrendo anche gli ecosistemi marini ed oceanici.
Dunque la chiamiamo ‘sabbia’, ma in realtà dentro contiene un mondo e tutti i componenti minerali l’hanno trasformata nella cosiddetta ‘sabbia magnetica’.
Possibili controindicazioni
Il prezioso contributo dato da questi elementi di origine minerale alle forme di vita naturale del pianeta può avere qualche controindicazione. Come è stato reso noto da molteplici ricerche, le polveri sottili possono risultare dannose per il sistema respiratorio, soprattutto quando raggiungono un’elevata densità nell’aria.