STEFANO MARCHETTI
Cronaca

Abbazia di San Pietro. Dopo l’addio dei monaci nascerà un polo culturale per ospitare grandi mostre

Incontro al Mic tra sindaco, ministro Sangiuliano e il vicario mons. Gazzetti . Parte del complesso ceduta dal Demanio: verrà attribuita alle Gallerie Estensi.

Abbazia di San Pietro. Dopo l’addio dei monaci nascerà un polo culturale per ospitare grandi mostre

Abbazia di San Pietro. Dopo l’addio dei monaci nascerà un polo culturale per ospitare grandi mostre

Dieci giorni fa la Santa Messa per il saluto alla comunità benedettina: gli ultimi monaci lasceranno Modena entro poche settimane. Ma il grande, prezioso complesso abbaziale di San Pietro non è destinato a rimanere buio e silente: ‘rinascerà’ come polo culturale di alto livello, con uno spazio espositivo e museale destinato a grandi mostre delle Gallerie Estensi, e un allestimento capace di narrare la storia della città, del ducato estense e dell’insediamento benedettino.

È certamente un’importante e significativa novità, quella emersa ieri a Roma durante un incontro al Ministero della Cultura: attorno al tavolo il ministro Gennaro Sangiuliano con il suo capo di Gabinetto, il modenese Francesco Gilioli, il sindaco Gian Carlo Muzzarelli e il vicario dell’arcidiocesi monsignor Giuliano Gazzetti, dom Giordano Rota, abate di Pontida, Alessandra Necci, neodirettrice delle Gallerie Estensi, la soprintendente Francesca Tomba e alcuni fra i principali dirigenti e funzionari dello Stato, fra cui Massimo Osanna, direttore generale dei Musei, Luigi La Rocca, direttore generale Archeologia Belle arti e Paesaggio, e Alessandra dal Verme, direttore dell’Agenzia del Demanio. "Ferme restando le esigenze di culto, che continueranno a interessare la chiesa di San Pietro, e delle attività parrocchiali – informa il Ministero – l’edificio (che è vincolato per il suo grande valore storico, artistico e architettonici) verrà destinato prevalentemente a spazio espositivo e museale": per questo l’Agenzia del Demanio cederà al Ministero della Cultura gli ambienti attualmente di sua pertinenza. "Il nuovo polo culturale – aggiunge il Mic – sarà anche uno spazio di aggregazione per la cittadinanza, con caffetteria, bookshop e sale studio".

Per comprendere meglio l’entità del progetto e dell’operazione, bisogna ricordare che il complesso di San Pietro (che si è sviluppato a partire dal IX secolo nella porzione sudorientale del centro di Modena) è attualmente suddiviso fra varie proprietà: il demanio, l’amministrazione comunale e la diocesi. La chiesa e i locali adiacenti sono riferibili alla Curia, mentre la sezione che attualmente ospita gli uffici del Giudice di pace è di proprietà del Comune. Il demanio è titolare di un’altra, ampia sezione del complesso, quella più esterna, che ‘guarda’ i viali e all’interno si affaccia sul cortile delle Colonne: sono proprio questi i locali che passeranno al Mic. "Un tavolo tecnico definirà un masterplan progettuale che individui tempi e costi degli interventi necessari, e stabilirà le modalità di consegna al Mic degli ambienti attualmente in capo all’Agenzia del Demanio", sottolinea ancora il ministero. In prospettiva il progetto del polo culturale potrà anche ampliarsi, includendo i locali di proprietà del Comune, se e quando andrà in porto il trasferimento del tribunale all’ex Manifattura.

"È stato un incontro fondamentale che desideravo si tenesse in tempi brevi: c’è infatti l’esigenza di agire velocemente, alla luce del prossimo trasferimento della comunità monastica – dice il sindaco Muzzarelli –. Il nostro obiettivo è valorizzare questo patrimonio storico per potenziare ulteriormente l’offerta culturale. Le Gallerie Estensi già espanderanno i loro spazi negli ambienti dell’ex Ospedale Estense in corso di ristrutturazione: in questa ulteriore sede si potranno approfondire ancor più la storia della città e i suoi tesori, e l’eredità della presenza benedettina". "Modena è una città ricca di bellezze culturali che può sviluppare la sua vocazione turistica – osserva il ministro Sangiuliano –. Lavoriamo per tutti i territori, soprattutto affinché la cultura sia un diritto vasto e diffuso. Stiamo dando tutto il nostro impegno e il nostro sostegno per ampliare gli spazi culturali nella città emiliana". Soddisfazione per questo progetto viene espressa anche dal senatore Michele Barcaiuolo (FdI): "Il governo si impegna ad ampliare gli spazi culturali in città, in un’ottica di salvaguardia e di sviluppo di bellezze architettoniche che non devono rimanere nascoste e anzi concorreranno a narrare ancora più approfonditamente la storia della nostra città".