"Accuse di molestie, tutto falso: vado avanti"

Il senatore e capolista di Azione Richetti querela dopo il racconto di una donna: "Dossier su di me, sono io la vittima di stalking"

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di Gianpaolo Annese

’Quando ti vedo ho reazioni fisiche incontrollate’, ’ma smettila di fare la perfettina...se non volevi che ci provavo non ti mettevi la gonna che era un chiaro segnale…’, ’vuoi denunciarmi? Sì certo denunci un senatore con immunità...stai perdendo l’uomo e l’occasione della tua vita’. Sarebbero di questo tenore i messaggi inviati dal senatore spezzanese Matteo Richetti, braccio destro di Carlo Calenda il leader di Azione, a una donna per ora anonima che lo accusa di molestie sessuali (’mi ha messo le mani sotto la gonna’) sebbene non via sia ancora una vera e propria denuncia formale. Azione e Richetti smentiscono tutto e hanno già denunciato per stalking e diffamazione (querelata in sede civile e penale anche Fanpage) puntualizzando che Richetti è "parte lesa nella vicenda". Quello scambio di messaggi, ha detto il senatore spezzanese ieri mattina in un’iniziativa a Parma assieme a Carlo Calenda, è costruito "in maniera artefatta, non li ho mai né ideati, né pensati, né inviati. Io ho passato la mia vita a combattere la violenza sulle donne. Questa vicenda mi sta tagliando la carne viva addosso: è grave per le mie figlie, la mia famiglia, i miei genitori a cui ho parlato". Il fatto che il caso sia emerso a ridosso del voto, in piena campagna elettorale, secondo il senatore "ci rafforzerà. Andiamo a testa alta non solo per quello che diciamo, ma soprattutto per quello che siamo".

Nel corso della giornata Richetti aveva riferito come "da alcuni anni sono a conoscenza dell’esistenza di un dossier diffamatorio a mio carico recapitato all’indirizzo di numerose redazioni e testate giornalistiche". Le sue collaboratrici, appartenenti allo staff di Azione, sarebbero state contattate da una giornalista freelance la quale le avrebbe "invitate a rivelare eventuali approcci sentimentali subiti, dichiarando di agire nell’interesse e tutela delle donne". Da qui la denuncia alla Polizia postale, che fa il paio con quella presentata nel novembre 2021 dopo la comparsa di una serie di commenti ingiuriosi sui profili di Richetti, dei suoi familiari e del partito Azione.

Una storiaccia su cui la procura ha aperto un fascicolo, esplosa dopo che la donna si è ‘confessata’ l’altro giorno a Fanpage riferendo di aver ricevuto avances da parte di un ’importante senatore’ (non fa nomi) in cambio di un posto di lavoro. Fin dal primo colloquio il senatore, nel suo ufficio di Palazzo Madama, le avrebbe rivolto frasi allusive del tipo ’non passarmi troppo vicino, son pur sempre un maschietto’.

A rivelare il nome di Richetti venerdì sera è stata proprio Azione segnalando che "da un anno il senatore Richetti ha denunciato alla magistratura e alla polizia postale attività di stalking e minacce riconducibili a una donna già nota alle forze dell’ordine. Attraverso messaggi contraffatti, finti account social e telefonate, questa persona sta molestando da mesi il senatore e la sua famiglia".