Alice, l’esperto: "Il chip del telefonino può parlare"

L’avvocato Raffaele Mantovani: "Estrarre i dati non è impossibile"

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Modena, 30 dicembre 2022 - Era rimasto tra i rottami dell’auto incenerita, ma sono comunque riusciti a recuperare quel piccolissi mo oggetto ed ora lo stanno analizzando. Potrebbe dire davvero qualcosa il chip del telefono di Alice Neri? Potrebbe svelare quelle conversazioni ‘segrete’ che magari racchiudono elementi utili agli inquirenti per ricostruire gli ultimi attimi della sua vita, prima di morire pare all’interno della sua Ford Fiesta? Mentre si attende l’arrivo in Italia di Mohamed Gaaloul, il tunisino 29enne gravemente indiziato del delitto della giovane mamma di Ravarino continuano gli accertamenti degli inquirenti per far luce sulla tragedia che ha scosso Concordia. Lo straniero si è consegnato all’Italia ed è arrivato a Parigi, da dove nelle prossime ore ripartirà per Milano. Intanto gli esperti del Ris di Parma stanno cercando di estrapolare i dati del chip. Ma, come noto, il rogo che ha coinvolto la vettura su cui è stato trovato il corpo senza vita di Alice è stato devastante e anche il chip – unico ‘elemento’ rimasto del telefonino – potrebbe essere irrimediabilmente danneggiato. Tra gli elementi emersi, ad esempio, le ricerche effettuate da Alice sulle mappe quella notte, dopo le ore trascorse con il collega sardo: aveva visualizzato il percorso che da Concordia l’avrebbe condotta a casa, a Ravarino. L’istante successivo aveva invece cercato Vallalta, frazione in cui il tunisino viveva. L’avvocato Raffaele Mantovani , esperto in digital forensics e che tra i primi in Italia si è occupato di IT Law e Cyber Security spiega come i Ris potrebbero aver utilizzato una tecnica chiamata chip-off per recuperare dati. "E’ l’unica tecnica che può essere stata utilizzata perchè è quella utile a recuperare dati da un telefono danneggiato. Prevede infatti – spiega l’esperto - l’estrazione diretta dei dati dai chip di memoria interni, che vengono disassemblati dal telefono. Il chip off si utilizza quando la scheda madre non funziona più quando vi è un danno fisico del telefonino. Dopo di che viene inserita in un lettore che dovrebbe trovare una cartella contenente i dati dell’utente. Teoricamente si potrebbero trovare sia le posizioni del telefono ma anche qualche messaggio o foto o ancora indizi utili per capire se vi sia un ‘contenitore’ dove può aver salvato qualcosa. Quello che puoi andare a recuperare – conclude – è appunto un elenco delle posizioni Gps e occorrerebbe capire se la vittima avesse attivato un Cloud. In un Iphone le chat di whatsapp si recuperano dall’account di Gmail ma, in caso di Android, è necessario attivare il backup automatico. Se la vittima non lo aveva attivato, risulta impossibile risalirvi".

Valentina Reggiani