Amministrative & candidature Il centrodestra scalda i motori "Cavicchioli? Ci ha sorpreso"

Il senatore di Fratelli d’Italia, Michele Barcaiuolo: "La sua presidenza si è contraddistinta per un’autonomia dal Pd e dai potentati alla quale non eravamo certo abituati".

Amministrative & candidature  Il centrodestra scalda i motori  "Cavicchioli? Ci ha sorpreso"

Amministrative & candidature Il centrodestra scalda i motori "Cavicchioli? Ci ha sorpreso"

di Gianpaolo Annese

"Non possiamo non riconoscere come la presidenza di Cavicchioli in Fondazione si sia contraddistinta per una interessante autonomia dalla politica e quindi dal Partito Democratico e i suoi potentati: non ci eravamo abituati". Non è una consacrazione ma sicuramente un’apertura quella del senatore Michele Barcaiuolo, leader di Fratelli d’Italia in Emilia- Romagna: il nome di Paolo Cavicchioli, a conferma delle indiscrezioni pubblicate nei giorni scorsi, e potrebbe incontrare il gradimento di un’area cattolica e moderata della città che si allarga al Centrodestra di governo.

Senatore, per le amministrative del 2024 quali saranno i criteri con cui stabilirete il possibile candidato sindaco?

"Occorre un candidato autorevole, capace, che sappia proporre insieme alle altre forze politiche di Centrodestra soluzioni concrete alle crescenti situazioni di disagio e difficoltà dei cittadini e delle famiglie, come per esempio il caos del porta a porta, in grado di disegnare un percorso di sviluppo della città non elitario ed esclusivo, ma che sia percorribile dal variegato mondo imprenditoriale locale, senza dimenticare il tema della sicurezza".

Affiora l’ipotesi di un civico come possibile guida del centrodestra.

"Io non farei una distinzione tra civici e politici. Ci sono civici pessimi e politici bravi, e viceversa. Noi cerchiamo un candidato forte, all’altezza della sfida. Senza pregiudizi".

Ricorre il nome dell’ex presidente della Fondazione Paolo Cavicchioli come possibile guida di una lista civica nell’ambito di una coalizione di cui farebbe parte il centrodestra. E’ un nome che prendere in considerazione?

"Pur non avendo condiviso tutto quello che ha fatto in Fondazione, non possiamo non riconoscere come la sua presidenza si sia contraddistinta per un’autonomia dalla politica e quindi dal Partito democratico e dai suoi potentati a cui non eravamo abituati. Ad ogni modo mi sembra prematuro oggi dire di più".

C’è chi sostiene che sarebbe invece proprio Fratelli d’Italia a contrastare questo schema, perché potrebbe rivendicare un proprio nome come candidato: per esempio lei, Daniela Dondi (che però in caso di vittoria farebbe perdere il seggio a Fdi), Elisa Rossini.

"La nostra idea è individuare un candidato che possa avviare un processo di rinnovamento della città invertendo il declino degli ultimi 20 anni. Come Fratelli d’Italia non rivendichiamo il diritto di esprimere noi il nome, ma siamo consapevoli che nelle nostre fila ci sono personalità che rispecchiano l’alto profilo che cerchiamo".

Lei nel caso sarebbe disposto a candidarsi?

"Io, come sempre, sono un ‘soldato’, sono a disposizione del partito".

Openpolis ha certificato le presenze in Parlamento: lei è tra i pochi che ha raggiunto il 100 per cento. Solo senso del dovere o anche imposizioni dall’alto perché avete i numeri risicati a palazzo Madama?

"Solo senso del dovere. Mi appassiona la possibilità di contribuire alla trasformazione dell’Italia in un momento così complicato e il lavoro del governo in questi primissimi mesi mi sembra molto apprezzato".

La costante presenza al Senato ‘ruba’ tempo per incontrare gli elettori sul territorio.

"No, nel weekend sono qui, certo, è una settimana che non finisce mai, ma fa parte del nostro dovere e della nostra responsabilità per l’impegno che ci siamo presi con i cittadini".

Come emiliano-romagnolo e come senatore è doppiamente coinvolto nel dramma dell’alluvione. Il governo sembra orientato a non nominare Stefano Bonaccini commissario della ricostruzione.

"Bonaccini come tutti i governatori era ed è il commissario per il contrasto al dissesto idrogeologico, oltre a poter gestire i primi fondi per l’emergenza. Sulla ricostruzione il governo saprà trovare la soluzione più efficiente e la figura in possesso delle qualità necessarie".

Ritiene ci siano responsabilità locali nella gestione del territorio?

"E’ presto per parlarne, ora c’è chi ha perso la casa e chi è ancora sommerso dal fango. E’ chiaro però che una volta risolta l’emergenza, dovremo individuare le responsabilità, partendo dai dati di Aipo che già un anno fa avevano indicato la possibilità di pericoli imminenti. La Regione ha restituito 55 milioni di euro stanziati per il dissesto idrogeologico perché non è stata in grado di utilizzarli….ma adesso non è ancora il tempo delle polemiche".