"Assistenza sanitaria insufficiente. A Pievepelago nessuna garanzia"

Il consigliere regionale leghista Bargi: "Medici di base sotto organico e presidio solo fino al 10 giugno. Non mi spiego il silenzio dei sindaci, che votarono a favore dell’attuale piano di emergenza-urgenza".

"Assistenza sanitaria insufficiente. A Pievepelago nessuna garanzia"

"Assistenza sanitaria insufficiente. A Pievepelago nessuna garanzia"

Di recente l’Ausl ha reso pubblica la nuova rete assistenziale a Fanano e nell’alto Frignano (Pievepelago, Fiumalbo e Riolunato), soprattutto relativa al potenziamento dell’equipe infermieristica d’emergenza. Sul sentito tema dei medici per il pronto intervento invece vi sono timori che tra poco più di un mese possano accentuarsi le attuali criticità. Lo rileva il consigliere regionale della Lega e candidato al Parlamento europeo Stefano Bargi, che dopo il caso di Fanano, raccoglie e rilancia le preoccupazioni degli abitanti delle aree modenesi di Riolunato, Pievepelago e Fiumalbo, che si sono affidati anche a un legale per difendere i loro diritti: "La situazione della sanità regionale – dice – sta creando gravi discrepanze nella qualità e quantità di assistenza sui territori.

L’assessore Donini alla mia interrogazione ha risposto che va tutto bene, ma ora anche i cittadini protestano. La situazione relativa ai medici di base, chiaramente sotto organico da anni, è resa ancor più complicata dalle numerose mansioni anche extra contrattuali loro richieste". Bargi denuncia, in particolare, il caso del medico del 118 "attivato su Fanano dove, dopo l’intervento del sindaco, ora è stato programmato come continuativo permanente, ciò che invece non è accaduto per il territorio di Pievepelago-Fiumalbo-Riolunato nel quale è stata assicurata una presenza medica provvisoria, guarda caso fino al prossimo 10 giugno, il giorno dopo la chiusura delle urne". Una disparità di trattamento evidente. "Il Cau attivato – osserva poi il leghista – non risulta baricentrico sul territorio montano dal momento che Fanano confina con la provincia di Bologna. Quindi appare inspiegabile il silenzio dei sindaci locali, in particolare di coloro che hanno votato a favore, come Pievepelago, del piano emergenza-urgenza nella conferenza territoriale socio sanitaria del settembre 2023 dove tutto è stato deciso sulla testa dei cittadini".