«Autismo, serve una legge che aiuti»

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QUESTA sera il ristorante del senato sarà il luogo dove celebrare una delle attività più meritorie della nostra città. A preparare i loro tortellini speciali, saranno i ragazzi autistici del «Tortellante», progetto ideato dall’associazione Aut Aut e dallo chef pluristellato Massimo Bottura. Insieme a loro ci saranno altri ragazzi provenienti da Cernusco, nel milanese, coinvolti in un progetto analogo, l’Autpizza. Una cena a base di tortellini e pizza quindi, per riportare alla ribalta il problema dell’assistenza ai ragazzi affetti da autismo. Soddisfatta del traguardo raggiunto la presidente di Aut Aut, Erika Coppelli.

Come è nata l’idea di questa iniziativa?

«Era il 2 aprile, giornata della consapevolezza dell’autismo. Il senatore Eugenio Comencini ha sottolineato come di questo tema si debba parlare tutto l’anno, non solo in una giornata dedicata. E ha fatto l’esempio di due associazioni che si stanno dando da fare con progetti di inclusione, citando Autpizza, che lui conosceva bene visto che è stato per tanti anni sindaco di Cernusco e il nostro progetto del Tortelllante. Così ho deciso di contattarlo».

Per dirgli cosa?

«Per ingraziarlo e per invitarlo a visitare la nostra associazione. E lui è venuto praticamente subito. Il nostro progetto gli è piaciuto molto e ha subito pensato ad un’altra iniziativa: mandare una lettera alla presidente del senato Casellati per cercare di organizzare qualcosa con le due associazioni».

La Casellati ha risposto subito?

«Immediatamente. E ha fissato la data, appunto il 9 luglio, per una cena a Palazzo Madama in cui servire i nostri tortellini e la pizza dei ragazzi di Cernusco».

Avete avuto modo di visionare gli spazi?

«Sì, è un ristorante normalmente utilizzato con il sistema del buffet. Per l’occasione però, i senatori saranno seduti a tavola, con i nostri ragazzi che, oltre ad occuparsi della preparazione dei piatti, faranno anche i camerieri».

E’ previsto un suo intervento?

«Sì, cercherò di fare il punto sulla legislazione che finora ha trattato il problema dell’autismo. Ovviamente sono state fatte tante cose: è stato individuato un percorso curativo e dignostico, c’è una legge ben precisa che si occupa dell’assistenza durante gli anni scolastici. Quando però i ragazzi arrivano a 19 anni c’è il vuoto: esistono solo centri diurni in cui parcheggiarli senza alcuna prospettiva»

Cosa chiedete?

«Una legge che agevoli chi, come noi, organizza attività inclusive, che facciano sentire utili i ragazzi tenedoli impegnati con attività che possono essere dei generi più svariati. Si possono prevedere, per chi dimostra di avere progetti seri, finanziamenti agevolati e bonus fiscali. Sarebbe un grande passo avanti».