Avvocatessa uccisa sette anni fa. Annullato l’ergastolo a Concas. La Cassazione: processo da rifare

Il magazziniere sardo 54enne, già in carcere e condannato per altri due delitti, ha vinto il ricorso. La donna fu trovata morta nel 2017 nella casa bruciata. La difesa: "Fu una tragica fatalità"

Avvocatessa uccisa sette anni fa. Annullato l’ergastolo a Concas . La Cassazione: processo da rifare

Avvocatessa uccisa sette anni fa. Annullato l’ergastolo a Concas . La Cassazione: processo da rifare

Modena, 24 aprile 2024 – Processo da rifare, secondo la Cassazione, per quello che viene ritenuto un serial killer: Pasquale Concas.

Venerdì scorso la prima sezione della Corte Suprema, a seguito del ricorso presentato dalla difesa, ha annullato la sentenza della corte d’Assise d’Appello di Bologna, rinviando alla stessa per revisione e quindi nuovo giudizio. La conferma della condanna all’ergastolo – ora annullata – per Concas era arrivata a settembre dello scorso anno: il 54enne originario di Osilo, Sassari, era accusato dell’omicidio dell’avvocatessa modenese Elena Morandi, ammazzata secondo le indagini a scopo di rapina.

Ma Concas era già in carcere, dopo una condanna a 24 anni per l’omicidio della prostituta Arietta Mata, avvenuta a Gaggio di Castelfranco ad inizio del 2018. In passato era stato invece condannato per l’omicidio di una terza donna, il primo in ordine di tempo, avvenuto a Olbia nel 1994. Tutti delitti, secondo le indagini, a scopo di rapina. L’avvocato dell’imputato, Alessandro Betti, ha però presentato ricorso in Cassazione sollevando la sussistenza del ragionevole dubbio sulla penale responsabilità dell’imputato.

Si apre dunque una nuova fase giudiziaria nel caso dell’avvocatessa 56enne, trovata morta a settembre 2017 nella casa dove fu anche appiccato un rogo. "Esprimo soddisfazione per la decisione presa dalla Suprema Corte, soprattutto al fine di verificare quello che è realmente accaduto nell’abitazione della persona offesa, in particolare rispetto all’ipotesi alternativa di una tragica fatalità – commenta l’avvocato Betti –. I motivi sono due: la sentenza di Appello d’Assise non si è confrontata con l’ipotesi alternativa che non sia stato un omicidio intenzionale, ma che la morte sia legata a cause accidentali. Inoltre ho chiesto di tornare a dibattimento perchè, a mio avviso, c’è una incongruenza da ‘sciogliere’: quella relativa alla relazione del perito che si è occupato dell’incendio e quella del consulente medico legale: non c’è a mio avviso compatibilità tra le scottature rinvenute e la dinamica descritta". Nel presentare ricorso, il legale aveva ritenuto ‘censurabile’ la sentenza della Corte d’Appello nella parte in cui considerava provata la colpevolezza del proprio assistito. La difesa ha sottolineato come il compendio indiziario non sia idoneo insomma ad escludere una ricostruzione alternativa lecita e altamente probabile dello svilupparsi della vicenda.

"Sussistono evidenti e pacifici elementi idonei a dimostrare la tragica fatalità del decesso della signora Morandi, e quindi come tali in grado di scalfire la tesi accusatoria sposata dalla Corte d’Assise d’Appello di Bologna" argomenta il legale. Concas e la vittima si erano conosciuti in un bar e tra i due era nata una frequentazione. Le indagini, ‘firmate’ dalla squadra Mobile, cristallizzarono una serie di gravi indizi contro l’imputato, tanto che il procuratore generale, nel chiedere l’ergastolo per il magazziniere sardo affermò: "Secondo la dottrina americana, siamo davanti ad un serial killer, visti i precedenti che lo contraddistinguono". Il delitto dell’avvocatessa risale al 2017 quando Concas, secondo la ricostruzione degli investigatori, uccise la vittima per sottrarle 300 euro e dare fuoco all’abitazione della donna, al fine di simulare un incidente. A seguito dell’autopsia sul cadavere della donna emersero poi numerose fratture ed ecchimosi di natura ‘contusiva’. Sempre secondo le indagini, Concas la colpì alla testa per poi farla cadere tramortita nel bagno, dove fu ritrovata ore dopo.

Ma il caso dopo 7 anni torna in discussione.